19 Settembre 2025
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Bonus in scadenza nel 2026: conseguenze per il mercato edilizio e per il risparmio delle famiglie.

Lo sapevi che dal 1° gennaio 2026 le detrazioni fiscali per la casa subiranno tagli significativi? Scopri quali bonus rischiano di sparire, cosa rimane e perché conviene affrettarsi prima della fine dell’anno.

 

Tagli in vista: quali bonus sono in scadenza?

 

Nel 2026 alcuni bonus sono in scadenza, cosa che potrebbe segnare un drastico cambiamento per chi ha in programma lavori di ristrutturazione in casa. Secondo la Legge di Bilancio, molti bonus, tra cui il bonus mobili e alcune agevolazioni legate al superbonus, rischiano di essere fortemente ridotti o addirittura eliminati.

 

Il bonus mobili, fino ad oggi al 50% per arredi e grandi elettrodomestici con tetto di spesa a 5.000 euro, non ha meccanismi di estensione automatica e potrebbe sparire già a fine anno. Fino ad oggi il beneficio era confermato anno per anno, senza penalizzazioni per le seconde case. Ora, la difficile situazione dei conti pubblici mette questo incentivo in forte pericolo.

 

Anche il superbonus 65%, sebbene ridotto rispetto al picco degli anni precedenti, è a rischio: il Governo difficilmente estenderà lo sconto nel 2026, se non in casi specifici o con risorse limitate. Più chance di proroga ha il bonus barriere architettoniche 75%, ma anche in questo caso la scadenza a fine anno potrebbe portare a un riassorbimento nelle detrazioni ordinarie.

 

Le condizioni valide per il bonus ristrutturazione

 

Per quanto riguarda la detrazione ordinaria, oggi fissata al 50% per le prime case e al 36% per le seconde, la percentuale passerà al 36% per le abitazioni principali e al 30% per le altre. Questo significa che interventi di ristrutturazione come:

 

  • spostamento di tramezzi o demolizione di pareti interne;
  • rifacimento di impianti elettrici, idraulici o di riscaldamento;
  • installazione di infissi o pompe di calore;
  • posa di pavimenti e rivestimenti;
  • manutenzione straordinaria dei bagni.

 

Il calendario fiscale diventa dunque cruciale: chi intende approfittare delle detrazioni complete deve programmare i lavori ed effettuare i bonifici entro la fine del 2025. Non rispettare le scadenze potrebbe significare perdere benefici rilevanti e dover affrontare interventi con detrazioni ridotte.

 

Bonus in scadenza e problemi per le aziende e per il risparmio

 

Con tutti questi bonus in scadenza, le imprese di costruzione, inoltre, potrebbero registrare un raffreddamento della domanda. L’incertezza normativa, unita ai limiti di spesa previsti per i bonus, rischia di spingere i clienti a rimandare i lavori, generando un mercato meno dinamico e più esposto alla concorrenza del lavoro irregolare.

 

Una detrazione così ridotta, infatti, rischia di favorire il ritorno dei lavori in nero, penalizzando chi opera nel rispetto delle regole. Al contempo, il settore dell’edilizia residenziale potrebbe subire un forte rallentamento, con impatti sul lavoro regolare e sulla pianificazione degli interventi nelle case degli italiani.

 

Cosa fare ora?

 

Con l’incertezza sulle proroghe, chi deve ristrutturare dovrebbe:

 

  • Effettuare i bonifici entro la fine del 2025 per congelare gli attuali livelli di detrazione;
  • Valutare con attenzione tempistiche e costi dei lavori programmati;
  • Tenere monitorate eventuali novità normative sui bonus casa che possano modificare le percentuali o le condizioni delle agevolazioni.

 

In conclusione, la fine del 2025 si prospetta come l’ultimo treno per approfittare delle agevolazioni complete, prima di affrontare un 2026 con bonus più contenuti e maggiore rischio per chi decide di rimandare i lavori. I cittadini devono monitorare costantemente le decisioni del Governo e pianificare con attenzione ogni intervento.

 

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