31 Maggio 2025
Blog.Edilnet.it »» EdilNet News - Le notizie del giorno »» Cerchi un elettricista vicino casa? È più facile trovarlo a Tunisi che a Milano
Operai edili tunisino e di diverse nazionalità al lavoro in un cantiere italiano, con dispositivi di sicurezza e attrezzature professionali.

La manodopera edile in Italia parla sempre più arabo. Arrivano 297 operai dalla Tunisia, già formati per i cantieri italiani. Elettricisti, muratori e carpentieri pronti a colmare i vuoti lasciati dalla manodopera locale. Altri 99 in arrivo entro giugno.

 

Operai edili tunisini pronti per i cantieri italiani

 

Sono 297 gli operai edili tunisini già pronti per essere impiegati nei cantieri italiani. Elettricisti, muratori e carpentieri, formati secondo gli standard richiesti dal settore edilizio nazionale, stanno completando il loro percorso grazie al progetto Thamm+ (Towards a Holistic Approach to Labour Migration Governance and Labour Mobility in Italy and North Africa), un’iniziativa coordinata da Ance, Centro Elis, Cesf e Formedil.

 

L’obiettivo è concreto: inserire nel mercato del lavoro 2.000 giovani tunisini qualificati, con una formazione specifica già svolta in Tunisia, che comprende moduli linguistici, tecnico-professionali e sulla sicurezza. Ad oggi, sono disponibili 297 profili. Altri 99 completano la formazione entro il 13 giugno 2025.

 

Tunisia-Italia: qual è il costo per avere un operaio pronto?

 

Le imprese interessate possono fare richiesta direttamente ad Ance (relazioniindustriali@ance.it). Il progetto richiede un contributo aziendale di 500 euro per ciascun operaio edile tunisino selezionato. La cifra copre:

 

  • 200 € per visite mediche;
  • 200 € per viaggio aereo;
  • 100 € per logistica.

 

Per aderire serve allegare alcuni documenti: Durc, patente o Soa III, certificazione antimafia e bilancio aziendale 2023. Rispetto alle difficoltà nel reperire manodopera qualificata in Italia, il progetto Thamm+ offre una risposta concreta, organizzata e sostenibile. Non si parla di immigrazione improvvisata, ma di ingresso legale, contrattualizzato e strutturato, con vincolo minimo di lavoro pari a 12 mesi.

 

I cantieri italiani parlano (anche) arabo

 

Il vero paradosso? Non sono gli operai edili tunisini, o stranieri nei cantieri, ma è l’assenza di manodopera italiana. In un mercato dove molte imprese faticano a trovare personale specializzato, la formazione all’estero si è trasformata in una necessità strategica. Il progetto Thamm+ mette in luce una verità spesso ignorata: oggi sono gli operai stranieri a far andare avanti l’edilizia italiana.

 

In questo contesto, i lavoratori stranieri rappresentano una risorsa fondamentale. Il Rapporto 2024 sull’economia dell’immigrazione evidenzia che i lavoratori immigrati contribuiscono all’8,8% del PIL italiano, con punte del 15,1% nel settore delle costruzioni. Le previsioni per il quinquennio 2024-2028 indicano un fabbisogno di 640.000 lavoratori immigrati, pari al 21,3% del totale, con una prevalenza di figure impiegate nelle costruzioni e nell’industria pesante.

 

E mentre il dibattito pubblico si concentra sulle polemiche migratorie, gli operai edili tunisini e dai Paesi a forte flusso migratorio diventano risorse insostituibili per settori come le nuove costruzioni e le ristrutturazioni.

 

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