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A Milano oltre cento cantieri bloccati dalle inchieste della Procura lasciano nel limbo migliaia di famiglie. Tra queste, i futuri residenti delle Residenze LAC a Baggio, che si trovano con case fantasma e risparmi congelati. La politica tace, mentre il dramma si consuma (come rivela l’inchiesta di Fanpage).
Cosa sta succedendo ai cantieri bloccati a Milano?
A Milano, oltre cento cantieri sono stati fermati a seguito delle inchieste della Procura sull’edilizia. Tra questi, le Residenze LAC di via Cancano a Baggio, tre torri residenziali che, invece di diventare nuove case immerse nel verde del Parco delle Cave, oggi sono solo uno scheletro di acciaio e cemento.
Da luglio 2024, tutto è fermo: lavori sospesi, operai a casa e, soprattutto, famiglie intere bloccate in un incubo burocratico e giudiziario. L’impatto di questa situazione è devastante: circa 600 nuclei familiari, pari a oltre duemila persone, si trovano nella stessa condizione in tutta la città.
Solo nelle Residenze LAC, 77 famiglie hanno visto i loro sogni svanire dall’oggi al domani. “Viviamo in un limbo da incubo”, raccontano i futuri residenti: “Tutti i nostri risparmi sono bloccati in un progetto che sembra destinato a non vedere la luce“.
Perché le Residenze LAC sono finite sotto sequestro?
Comprare casa a Milano è un passo che richiede sacrifici immensi, specialmente per le famiglie della classe media. Cristian Coccia, aveva investito tutti i suoi risparmi per poter tornare a vivere in città dopo anni di lavoro e prestiti. Insieme alla sua compagna avevano scelto una casa in costruzione: un quadrilocale con vista sul Parco delle Cave, un investimento di almeno 600.000 euro, tra appartamento, box e pertinenze.
Ma poi è arrivata la doccia fredda: il sequestro dei cantieri. Le accuse della magistratura ai costruttori sono pesanti: abuso edilizio, lottizzazione abusiva, abuso d’ufficio e false attestazioni. L’intero progetto, formalmente classificato come ristrutturazione, sarebbe stato in realtà una nuova costruzione mascherata, sorta al posto di un vecchio edificio industriale per ottenere vantaggi fiscali indebiti.
Inoltre, il Comune avrebbe autorizzato l’opera senza un piano attuativo, necessario per legge. Il risultato? Cantieri fermi, lavori bloccati e famiglie senza casa. Per molti, il sequestro è stato un colpo annunciato. “Ora, i nostri risparmi sono bloccati in una struttura che potrebbe non essere mai completata. Ogni volta che passo da lì provo solo disagio e rabbia”, racconta Cristian.
Chi si interessa al dramma delle famiglie?
Il caso delle Residenze LAC e dei tanti cantieri sequestrati a Milano evidenzia un problema ben più ampio: il totale disinteresse della politica verso chi si ritrova intrappolato in queste situazioni. “Siamo cittadini normali, lavoratori che hanno investito tutto per comprare una casa. Ora siamo soli, abbandonati a noi stessi”, denunciano i residenti.
Mentre la magistratura porta avanti le indagini, le famiglie aspettano risposte che non arrivano. E mentre il tempo passa, l’unica certezza è l’amarezza di chi si sente tradito: “Noi siamo qui, bloccati, mentre la città continua a crescere e le speculazioni degli investitori immobiliari a Milano non si fermano. Chi si prenderà la responsabilità di ridarci un futuro?”.
Eh già, chi?