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Finalmente trovi la casa dei tuoi sogni. Ti fidi di un professionista del settore e versi un cospicuo assegno. Cosa potrebbe andare storto? Nel caso di cronaca qui riportato, un po’ tutto: irregolarità insanabili, documenti falsati e 335.000 estorti con l’inganno.
Truffa immobiliare a Riccione: una casa per nulla perfetta
A Riccione si è aperta una vicenda giudiziaria che porta alla luce i rischi delle truffe nel settore immobiliare. Un uomo di 46 anni, venditore di un appartamento, e una donna di 48, architetto incaricata di redigere la relazione tecnica necessaria al rogito, sono finiti in tribunale.
Secondo la Procura, la loro azione congiunta avrebbe convinto l’acquirente, una donna di 52 anni, a firmare un contratto di acquisto da 335.000 euro per un immobile che, in realtà, non era commerciabile.
Il punto centrale dell’accusa riguarda la relazione tecnica, consegnata al notaio nell’aprile 2021. In quel documento si dichiarava che l’appartamento fosse pienamente conforme alle norme edilizie e urbanistiche. Ma la realtà era ben diversa:
- altezze interne fuori norma;
- ampliamenti mai autorizzati;
- una veranda oltre i limiti consentiti;
- una scala di emergenza costruita senza titoli edilizi regolari;
- modifiche sostanziali al tetto e al sottotetto.
In poche parole, una casa che sulla carta era impeccabile, ma che nei fatti non rispettava i progetti depositati in Comune. La Procura sostiene che la complicità tra venditore e architetto è stata decisiva.
Il primo avrebbe garantito verbalmente e documentalmente la piena commerciabilità dell’immobile, il secondo avrebbe avallato la versione con una perizia mendace. L’acquirente, ignara e fiduciosa, si è ritrovata così a versare centinaia di migliaia di euro per una proprietà che, agli occhi della legge, era viziata in modo insanabile.
I trabocchetti più frequenti nelle compravendite immobiliari
Il caso di truffa immobiliare a Riccione non è un unicum, ma un campanello d’allarme che richiama un problema diffuso. Molti immobili sul mercato presentano irregolarità più o meno gravi, spesso nascoste dietro facciate curate o documenti incompleti. Le trappole più comuni riguardano:
- abusi edilizi come verande, soppalchi o ampliamenti non autorizzati;
- difformità urbanistiche che bloccano mutui e rendono la casa non rivendibile;
- incongruenze catastali, con piante che non corrispondono alla realtà;
- modifiche strutturali realizzate senza i dovuti permessi.
Questi problemi emergono spesso solo dopo l’acquisto, quando l’acquirente si trova davanti a un muro: da una parte le banche che rifiutano di erogare finanziamenti, dall’altra la Pubblica Amministrazione che nega la possibilità di sanatoria.
tutelarsi dalla truffa immobiliare: 4 mosse prima di firmare
La domanda che sorge spontanea è: come evitare di trovarsi nella stessa situazione? La risposta sta nella prudenza e nell’indipendenza delle verifiche. Alcune buone pratiche fondamentali sono:
- scegliere un tecnico indipendente di fiducia, come un architetto o un ingegnere non legato al venditore, che controlli la conformità edilizia e catastale dell’immobile;
- analizzare con attenzione la documentazione: planimetrie, certificato di agibilità, eventuali condoni edilizi, atti urbanistici;
- osservare l’immobile con occhio critico, confrontando sempre ciò che si vede con ciò che è riportato nei documenti ufficiali;
- consultare un notaio di fiducia che non si limiti alla verifica formale, ma approfondisca la sostanza della commerciabilità.
La lezione è chiara: non basta fidarsi delle dichiarazioni del venditore o dei documenti forniti da professionisti scelti da lui stesso. Il rischio è di cadere in un gioco di complicità, dove il “gatto” e la “volpe” recitano la parte degli alleati, ma in realtà stanno portando l’acquirente verso una trappola. Meglio perdere un po’ di tempo in più nelle verifiche, piuttosto che trovarsi a raccontare la propria storia di vittima di truffa immobiliare davanti a un tribunale.