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Non puoi permetterti un mutuo, né vuoi più pagare un affitto? Dall’estero arrivano idee creative per abitare low cost e c’è chi ha trasformato capannoni e garage in case funzionali. I video sui social sono diventati virali, ma sono esempi replicabili in Italia?
Casa dolce… garage: la soluzione abitativa è il fai-da-te estremo
Siamo in Spagna, dove Sara Melon – content creator senza peli sulla lingua – ha preso un garage e reso abitabile: l’ha riverniciato, rifatto l’impianto elettrico e ci si è trasferita dentro.
Il motivo? “Affitti e mutui sono diventati insostenibili”, dice. E chi può darle torto? Nei suoi video mostra i passaggi della trasformazione da garage in abitazione: dalle pareti scrostate alla sua personale oasi abitativa. Non mancano le critiche, ovviamente. “Romanticizzi la povertà”, dicono. Ma Sara risponde: “È stata la miglior scelta che potessi fare”.
@bysaramelon Respuesta a @Alex Roig Vamos a tener ventanas en todas las estancias, ¡os lo enseño! 😉 #tinihouse #reformas #hogar ♬ sonido original – By Sara
In effetti, il progetto ha un suo perché. Zero affitto, niente bollette da capogiro, e soprattutto nessuna spesa condominiale. Un sogno, insomma.
Trasforma un capannone in casa e non paga l’affitto: scelta geniale?
Un altro esempio di abitazione fuori dagli schemi arriva da oltre oceano. Qui l’abitare di tendenza non ha le sembianze di un garage abitabile, ma le lamiere di un capannone e profuma di vernice fresca del fai-da-te.
Sophie Hilaire, ex cittadina stressata di New York, ha deciso che affitto e mutuo non avrebbero avuto spazio nel suo vocabolario. Prima ha vissuto in un van, poi, folgorata sulla via del minimalismo rurale, ha ristrutturato un capannone comprato da un amico per pochi spicci.
Costo totale dell’impresa? 45.000 euro circa. Tempistiche? Diciotto mesi di martello, viti, mobili Ikea e pazienza zen. Il risultato? Un santuario personale, come lei stessa lo definisce su Instagram, dotato di cucina, bagno, camera da letto e pure armadi a vista.
C’è da dire che Sophie non è proprio sola nella sua battaglia contro le regole immobiliari tradizionali: ha una community di followers che la applaude a ogni nuova modifica strutturale e un lucernario che farebbe invidia a molti trilocali in centro.
Ma in Italia si può vivere in un capannone o in un garage?
In Italia gli under 35 restano a casa dei genitori spesso per mancanza di opportunità. E allora, gli esempi di abitazioni alternative che arrivano dall’estero sono davvero replicabili nel Bel Paese? Nella maggior parte dei casi no. Per trasformare un capannone o per rendere abitabile un garage bisogna armarsi di pazienza, per navigare in un mare di normative e permessi, e sborsare cifre non indifferenti.
Trasformare un capannone in abitazione comporta un cambio di destinazione d’uso da produttivo a residenziale, considerato urbanisticamente rilevante. Questo significa che è necessario ottenere un permesso di costruire, soprattutto se sono previste opere edilizie come la realizzazione di impianti, aperture o modifiche strutturali.
Il Decreto Salva Casa ha introdotto alcune semplificazioni per i cambi di destinazione d’uso, ma resta fondamentale verificare la compatibilità urbanistica dell’intervento con il Piano Regolatore Generale del Comune di riferimento.
Anche la trasformazione di un garage in una casa richiede attenzione. Il garage è considerato un vano accessorio e il suo cambio di destinazione d’uso a residenziale è soggetto a permesso di costruire, in quanto comporta un aumento del carico urbanistico.
Senza dimenticare che è necessario rispettare i requisiti igienico-sanitari e urbanistici previsti dalla normativa, come l’altezza minima dei soffitti, la superficie minima abitabile e la presenza di finestre per l’illuminazione naturale.
Il sogno di abitare low cost è davvero possibile?
Vivere in un capannone o in un garage, in Italia, richiede un’analisi della normativa e dei costi del cambio di destinazione d’uso, che possono includere eventuali oneri di urbanizzazione. Senza dimenticare le spese per la progettazione e l’esecuzione dei lavori.
Se fuori dai confini il nuovo lusso abitativo si misura in metri quadri reinventati, qui in Italia si fa i conti con un mercato immobiliare dove l’emergenza casa è la norma. Insomma, per vivere fuori dagli schemi, in modo dignitoso, bisogna anche avere la fortuna di poter essere autorizzati a sognare.