
Scopri il contenuto di questa pagina in breve
Sui tram milanesi un imprenditore pubblica un annuncio provocatorio: “Solo creativi e modelle?”. Stipendi buoni, ma nessuno si presenta. Un fatto di cronaca che evidenzia la carenza di figure professionali tecniche: cosa significa per cantieri e lavori in casa?
A Milano più facile trovare una modella che un elettricista
Circa un mese fa, Saverio Cutrullà (imprenditore calabrese trapiantato a Milano da dieci anni) ha pubblicato un messaggio, un annuncio di lavoro che suona come una battuta pungente: “Cerchiamo elettricisti, idraulici e muratori. Ma a Milano solo creativi e modelle?”
Nonostante, la frase ad effetto – e la serietà della proposta – nessuno si è presentato. E qui la storia diventa un piccolo campanello d’allarme, che già altre volte è risuonato: se mancano elettricisti, idraulici e muratori, non è solo un problema per un’azienda.
È un problema per chi ha bisogno di lavori di manutenzione in casa, di progetti di riqualificazione edilizia o di professionisti per un cantiere edile.
Quanto offre e cosa cerca Cutrullà: stipendi e profili dichiarati
Cutrullà sostiene che il nodo non sia (solo) lo stipendio. Porta un esempio molto concreto: l’elettricista. Dice che il contratto nazionale prevede 1.600 euro e che la sua azienda avrebbe offerto “oltre 2.000” euro per otto ore di lavoro.
Il gruppo guidato da Cutrullà, Save Group, cerca personale tecnico per le sedi del Nord, a partire da Tribiano (nell’hinterland milanese). La ricerca riguarda una trentina di figure:
- elettricisti esperti a Milano e provincia;
- termoidraulici;
- frigoristi;
- escavatoristi;
- manovali esperti;
- project manager.
Il contratto indicato è il Metalmeccanico Industria, con maggiorazioni fino al 40% in base alle competenze. Le retribuzioni, sempre secondo quanto riportato, partirebbero da 1.800 euro e arriverebbero a 2.700 euro al mese per i project manager. Eppure, nonostante annunci in circolazione da settimane sui mezzi pubblici, le candidature non arrivano.
Cutrullà lo dice in modo diretto: questa situazione comporta difficoltà nel portare avanti lavori già appaltati. E, in alcuni casi, porta addirittura a rinunciare a partecipare a gare, perché si sa in partenza di non poter garantire la manodopera necessaria.
Cantieri che rallentano e lavori che non partono
Per famiglie e condomìni, il riflesso è facile da immaginare: se i tecnici scarseggiano, ottenere interventi rapidi su impianti e manutenzioni diventa più complicato. E quando i tempi si allungano, spesso diventano più delicati anche incastri e costi, soprattutto su lavori che dipendono da più figure (elettricista + idraulico + muratore) o su cantieri con scadenze strette.
Una soluzione possibile? Allargare il bacino con formazione e apertura a profili che oggi vengono ancora poco considerati. Da un lato, formazione e affiancamento: non sempre serve trovare la persona “già pronta”, ma creare competenze che sul mercato non ci sono. Dall’altro, valutare anche donne in ruoli tradizionalmente maschili: sì, anche “l’idraulico donna”, dice esplicitamente, e anche il reperimento di forza lavoro da altri paesi.
Cutrullà, dal canto suo, allarga il discorso al sistema: sostiene che non sia solo questione di salari, ma anche di qualità della vita professionale e di come certi lavori siano stati considerati “non strategici”, con il peso di fenomeni come il lavoro sommerso. E lancia un messaggio ai giovani: la specializzazione, secondo lui, è un valore enorme oggi, perché rende difficilmente sostituibili e può offrire sicurezza economica.
Per chi deve fare lavori in casa o gestire interventi in condominio, questa storia suggerisce una cosa pratica: la disponibilità di professionisti può diventare il collo di bottiglia. E quando la manodopera scarseggia, diventa fondamentale pianificare, confrontare preventivi e trovare imprese e tecnici realmente disponibili, evitando di arrivare “all’ultimo” quando l’urgenza aumenta (e con essa i costi).


