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A Castelfranco Veneto un ambientalista è stato multato per la siepe “troppo wild”: 120 euro per incuria e degrado. Ma l’art. 29 del Codice della Strada arriva fino a 679 euro. Ecco cosa insegna il caso e come non farsi trovare col filo del tagliasiepi corto.
Siepe non tagliata, multa salata: cosa dice la legge?
Per molti la siepe è solo privacy e un po’ di ombra in giardino. Per il legislatore, invece, è un potenziale problema di sicurezza stradale. È qui che entra in scena l’articolo 29 del Codice della Strada, quello che parla di piantagioni e siepi.
La norma impone a chi possiede terreni e giardini confinanti con strade e marciapiedi di mantenere siepi e alberi in modo che non restringano, danneggino o occupino la carreggiata e non coprano la segnaletica. Tradotto: niente rami che invadono il marciapiede, nessun cespuglio che mangia mezzo passaggio pedonale, nessuna fronda che “inghiotte” cartelli e stop. Lo stesso articolo prevede che il proprietario debba anche intervenire in fretta se, per temporali o altre cause, un albero cade sulla strada: la rimozione spetta a lui.
E il conto? Chi non rispetta questi obblighi rischia una sanzione amministrativa da 169 a 679 euro, a cui si aggiunge l’eventuale obbligo di ripristinare a proprie spese lo stato dei luoghi o rimuovere opere abusive. Il quadro si complica con i regolamenti comunali su decoro urbano, lotta alle zanzare e prevenzione delle arbovirosi, che possono imporre lo sfalcio delle erbe infestanti in determinati periodi dell’anno, con ulteriori sanzioni in caso di inadempienza.
Il caso dell’ambientalista multato a Castelfranco Veneto
In questo contesto normativo entra, suo malgrado, Giovanni Colombo, ambientalista di Castelfranco Veneto e militante attivo di Europa Verde. La sua storia inizia con un post sui social: «Ho preso una multa da 120 euro per aver lasciato nel degrado il giardino della mia proprietà». Nel mirino degli agenti di polizia locale è finita soprattutto la siepe di ligustro non potata, che secondo il verbale creava una situazione di incuria e poteva favorire il proliferare di insetti, in particolare zanzare.
Colombo, però, rivendica una scelta consapevole: niente taglio per permettere alle api di sfruttare il periodo di fioritura, in nome della biodiversità urbana. Nel suo racconto, il problema non sarebbe la siepe “wild”, ma «le erbacce che infestano Castelfranco Veneto» e, soprattutto, il cemento che soffoca interi quartieri. La sanzione, secondo lui, avrebbe anche un retrogusto politico, visto il suo impegno pubblico contro consumo di suolo e taglio degli alberi in città.
Come tenere il giardino “green” senza rischiare sanzioni?
La buona notizia è che non serve trasformare il giardino in un campo da golf per stare nel giusto. Serve però qualche accortezza in più, soprattutto quando siepi e alberi confinano con strada pubblica o marciapiede:
- Controlla dove arriva la tua siepe: fai il giro esterno del giardino e se rami e foglie sporgono su marciapiede o carreggiata, sei in zona rischio verbale. L’occupazione del passaggio e la riduzione della visibilità sono esattamente ciò che l’art. 29 vuole evitare;
- Tieni liberi cartelli e incroci: nessuna pianta dovrebbe coprire stop, limiti di velocità o segnaletica varia. In prossimità di incroci, curve o passi carrabili, meglio una potatura in più che una multa;
- Rispetta ordinanze e periodi sensibili: molti Comuni, specie in estate, emanano ordinanze su sfalcio dell’erba per contenere zanzare e altre arbovirosi. Bisogna informarsi e seguire le regole.
Tra codice della strada, regolamenti comunali, periodi di nidificazione e ordinanze sanitarie, il fai-da-te può diventare un percorso a ostacoli. Se non hai tempo o voglia di studiarti la normativa, contatta i giardinieri di zona specializzati in manutenzione e cura del verde per chiedere una consulenza e delegare potature, sfalcio ed eventuali adeguamenti del verde alle regole locali. Morale della favola: puoi tranquillamente continuare a difendere api, coccinelle e biodiversità, ma la siepe che confina con la strada non può diventare un esperimento libero.


