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A Milano le case hanno quotazioni come quelle di Parigi, ma i redditi medi delle persone sono ben distanti. Motivo per cui comprare o affittare casa resta un miraggio per molti.
Cos’è il programma OCA?
Il Politecnico di Milano ha avviato un programma, denominato OCA (Osservatorio sulla Casa Abbordabile), per mettere in luce le difficoltà legate all’accessibilità abitativa e all’aumento dei prezzi delle case a Milano.
L’iniziativa si propone di monitorare e analizzare le dinamiche del mercato immobiliare milanese, con particolare attenzione alla sostenibilità economica degli alloggi.
Il progetto è nato in collaborazione con due cooperative – il Consorzio Cooperative Lavoratori (CCL) e la cooperativa Delta Economics – ed è uno dei pochi in Italia a concentrarsi su questo tema, insieme all’Orsa in Emilia Romagna.
Così mentre si fa tanto parlare di social housing e di nuovi modi di abitare, Governo, Regioni e Comuni non mostrano interesse a raccogliere informazioni accurate o ad affrontare la questione.
Le contraddizioni del mercato immobiliare milanese
Dal 2015, anno dell’Expo, al 2022, i valori immobiliari delle case a Milano sono aumentati in media del 50%, mentre i canoni di affitto sono saliti del 34%.
Il che potrebbe non essere una notizia se non fosse che i redditi hanno registrato un incremento molto più modesto (+18%), mentre gli stipendi sono cresciuti ancora meno (+9-10%). Il 60% dei milanesi guadagna meno di 26.000 euro all’anno, mentre la media dei redditi si attesta a 34.000 euro.
Tale forbice rende particolarmente difficile per i lavoratori a basso reddito accedere al mercato degli affitti. Ad esempio, con uno stipendio di 1.200-1.300 euro al mese, un operaio può permettersi di affittare solo un piccolo locale di circa 20 metri quadrati, l’equivalente di un posto auto.
Si evidenzia come Milano sia sempre più spaccata tra chi riesce a rimanere in città e chi, invece, viene spinto verso l’hinterland, trasformato in un’area prevalentemente residenziale.
Il mercato delle mini case a Milano: affare o necessità?
Un aspetto particolarmente rilevante è la crescita della domanda di mini appartamenti, una soluzione che sta prendendo piede anche come forma di investimento immobiliare a Milano.
Questi piccoli spazi abitativi sono spesso l’unica opzione accessibile per giovani lavoratori o studenti, ma anche una scommessa per investitori alla ricerca di guadagni sia sul mercato delle locazioni che con il flipping immobiliare.
Tra l’altro, il mercato del capoluogo lombardo ha visto un crescente interesse da parte di grandi fondi d’investimento internazionali, che cercano le zone di Milano per investimenti immobiliari ad alto potenziale e contribuiscno a una notevole rivalutazione degli immobili.
Questi fondi – provenienti principalmente da Stati Uniti, Europa e Paesi arabi – cercano di acquisire proprietà nei centri urbani più attrattivi per ottenere asset il cui valore cresce nel tempo.
Così si spiega il motivo per cui i prezzi delle case a Milano sono comparabili a quelli di metropoli come Parigi, nonostante i redditi medi nella capitale francese siano significativamente più alti.
La mini-casa a Parigi, insomma, è diventata un punto di riferimento per il mercato milanese, dove la casa “abbordabile” è sempre più rara.