5 Febbraio 2025
Blog.Edilnet.it »» EdilNet News - Le notizie del giorno »» Muri di sostegno: senza progetto e permessi il TAR blocca tutto [VIDEO Clip]
Per i muri di sostegno la richiesta di permessi e il progetto sono indispensabili specie in presenza di vincoli paesaggistici o urbanistici.

La costruzione di un muro di sostegno è possibile in area vincolata? Risponde la recente sentenza del TAR del Lazio (n. 2055/2025) che ribadisce ancora una volta l’importanza degli adempimenti burocratici nell’iter di costruzione o ristrutturazione edilizia.

 

Permessi edilizi: vincoli stringenti in aree tutelate

 

Quando si intraprendono lavori edili, specialmente in aree vincolate, ottenere la necessaria documentazione edilizia non è solo un obbligo burocratico, ma una garanzia per la sicurezza, la conformità normativa e la tutela del paesaggio.

 

Il mancato rispetto delle regole può portare a gravi conseguenze, come sanzioni amministrative, blocchi dei lavori e persino la demolizione delle opere realizzate. Per evitare questi rischi, è fondamentale seguire con attenzione l’iter autorizzativo previsto dalla legge.

 

Quanto sopra vale sempre, anche quando decidi di ristrutturare casa: trovarsi con i lavori edili bloccati per permessi mancanti o autorizzazioni incomplete è un problema più comune di quanto si pensi. La soluzione? Pianificazione e competenze professionali, come spiegato in questo video.

 

 

A maggior ragione le autorizzazioni devono essere richieste in presenza di vincoli. Come dimostra il caso oggetto della sentenza.

 

Fare un muro di sostegno in area protetta è sempre abuso edilizio?

 

Il caso in esame riguarda il ricorso di un privato, cui la Soprintendenza ha negato la regolarizzazione di un muro di sostegno realizzato nei pressi della propria abitazione, situata in un’area protetta e soggetta a vincoli paesaggistici.

 

Nel ricorso, il proprietario ha sostenuto che il muro era stato ricostruito a seguito di eventi atmosferici estremi che avevano compromesso la stabilità del terreno circostante l’edificio.

 

I giudici del TAR del Lazio hanno stabilito che tali interventi sono consentiti esclusivamente quando strettamente necessari per prevenire frane o situazioni di pericolo. Tuttavia, l’autorizzazione non viene concessa automaticamente: ogni intervento deve essere supportato da un progetto di costruzione dettagliato e approvato dalle autorità competenti.

 

In particolare, la sentenza evidenzia che l’intervento, realizzato senza una pianificazione progettuale, ha comportato un significativo sterro e ha introdotto un elemento visivamente impattante, non coerente con il paesaggio circostante.

 

Perché la progettualità preventiva è fondamentale per evitare sanzioni e blocchi?

 

Un aspetto chiave sottolineato nella sentenza sul muro di sostegno riguarda la mancanza di una progettualità preventiva. Il TAR ha richiamato l’articolo 23 delle Norme Tecniche di Attuazione (NTA) del Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (PTPR) del Lazio, che permette la costruzione di muri di sostegno solo se strettamente necessari. Nel caso analizzato, l’assenza di una documentazione progettuale dettagliata e conforme alla normativa ha pesato in modo determinante sulla decisione dei giudici.

 

Questo caso evidenzia il ruolo cruciale di ottenere permessi edilizi e di redigere un progetto prima di intraprendere qualsiasi intervento, specialmente in aree vincolate, ma non solo.

 

I lavori edili necessitano di una fase progettuale che comprende l’assolvimento degli obblighi burocratici contestualmente allo sviluppo della pianificazione degli interventi, mediante apposito cronoprogramma. Insomma, per evitare il rischio di sanzioni, blocchi dei lavori o persino la demolizione delle opere realizzate, è fondamentale affidarsi a tecnici qualificati e presentare (quando necessario) un adeguato progetto alle autorità competenti.

 

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