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Ville di lusso, Porsche fiammanti e 44 milioni di euro svaniti nel nulla: il crac di Facile Ristrutturare fa scalpore. I soldi dei clienti servivano per la dolce vita dei soci più che per ristrutturare le case.
La favola nera di Facile Ristrutturare
Sembrava un’azienda solida, punto di riferimento nel settore delle ristrutturazioni chiavi in mano. In realtà, secondo la Procura di Roma, Facile Ristrutturare era una cassaforte privata per i suoi fondatori. Loris Cherubini e Giovanni Amato sono ora indagati per bancarotta fraudolenta e riciclaggio.
Le accuse parlano chiaro: tra il 2022 e il 2024 avrebbero sottratto 44 milioni di euro dalle casse della società. Una cifra che non è finita in cantieri o forniture, ma – secondo gli inquirenti – in auto di lusso e immobili milionari. Mentre i clienti restavano in attesa di lavori mai iniziati o eternamente in ritardo, i due soci avrebbero continuato a prelevare e spendere, aggravando le difficoltà economiche dell’azienda.
Da modello di business a caso giudiziario, Facile Ristrutturare diventa il simbolo di un’imprenditoria dove il marketing patinato nasconde voragini contabili. A farne le spese i clienti, ma anche gli operatori del settore, come professionisti e imprese edili, quest’ultime già provate dalla fine del Superbonus e anche dalla chiusura di Habitissimo Italia, un intermediario di promozione tra domanda e offerta.
Indagine Facile Ristrutturare: fondi aziendali per ville e auto di lusso
Mentre l’azienda affondava tra conti in rosso e clienti esasperati, i fondatori di Facile Ristrutturare, Cherubini e Amato, sembravano impegnati in tutt’altre priorità: i due soci si circondavano di auto sportive e dimore da sogno.
L’operazione più chiacchierata è l’acquisto di una villa da quasi 3 milioni di euro, ora in vendita a 7 milioni di euro, al Nomentano, uno dei quartieri più esclusivi come tutte le zone di Roma Nord.
E non è finita: secondo le indagini della Guardia di Finanza, Cherubini e Amato avrebbero utilizzato fondi aziendali per noleggiare due Porsche e mantenere uno stile di vita ben lontano dai sacrifici che si richiedono a un’impresa in crisi.
Il sospetto è che queste spese siano state effettuate mentre i dipendenti attendevano stipendi e i fornitori si trovavano con crediti congelati. Il 9 maggio 2025 gli agenti hanno perquisito la sede romana della società e le abitazioni private dei due fondatori, alla ricerca di prove sulle operazioni sospette.
Contratti fantasma e conti in Lituania: il trucco c’è
Come mascherare il disastro? Secondo l’accusa, Facile Ristrutturare avrebbe creato contratti fittizi durante la crisi finanziaria per dare l’illusione di un’attività in salute. Clienti e creditori avrebbero ricevuto rassicurazioni su cantieri e lavori inesistenti, mentre in parallelo mezzo milione di euro veniva trasferito all’estero, precisamente in Lituania.
Questo spostamento di fondi è stato interpretato dagli inquirenti come un tentativo di occultamento patrimoniale, uno dei classici segnali del riciclaggio. Il pubblico ministero Lorenzo Del Giudice, che coordina l’inchiesta, ha ricostruito con precisione il flusso dei capitali, evidenziando una gestione spregiudicata e opaca. Ora i soci rischiano il processo e, se le accuse verranno confermate, anche condanne severe.