3 Maggio 2025
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Nuda proprietà boom nel 2024 l'analisi dei dati di Confabitare

Secondo Confabitare, nel 2024 c’è stato un +20% di operazioni: circa 97.000 pensionati coinvolti. Non è magia, ma un modo creativo per ottenere liquidità restando comodamente in poltrona.

 

Vendo casa, ma non trasloco: la nuda proprietà tra chiari e scuri

 

La nuda proprietà è il nuovo jolly del mercato immobiliare: vendi l’immobile, incassi subito, ma continui a viverci fino all’ultimo brindisi. Un’idea che, in tempi di incertezza economica e pensioni sempre più esili, piace sempre di più agli over 65 già padroni del mercato immobiliare.

 

Come funziona? Semplice: il proprietario – spesso un pensionato – vende l’immobile ma si tiene il diritto di viverci per tutta la vita. In cambio riceve liquidità immediata, senza doversi sradicare dalla propria routine o dai propri ricordi.

 

Secondo i recenti dati di Confabitare, solo nel 2024 le operazioni di nuda proprietà sono aumentate del 20%, con quasi 97.000 anziani coinvolti. Si tratta di un vero boom o c’è qualcosa altro dietro?

 

Sale il trend della nuda proprietà, ma occhio agli inghippi

 

Sulla carta, sembra win-win: venditore felice, perché ottiene contanti restando nella propria casa; acquirente soddisfatto, perché compra a prezzo ridotto puntando sul lungo termine.

 

Dietro il presunto boom si nasconde un dettaglio non proprio irrilevante: solo il 3,9% delle compravendite totali in Italia nel 2023 riguardava la nuda proprietà, ovvero circa 28.000 operazioni. E di queste, la maggior parte non sono vere vendite, ma trasferimenti tra familiari, spesso fatti per pianificare la successione e semplificare la burocrazia ereditaria.

 

Il passaggio di proprietà è strategico, più che speculativo: quando il venditore muore, il nudo proprietario prende il pieno controllo dell’immobile senza passare dal via (e senza dover pagare la parcella al notaio una seconda volta).

 

Aspetto

Venditore (anziano)

Acquirente (giovane/investitore)

Vantaggio principale

Liquidità immediata + diritto d’uso

Prezzo ridotto per un bene a lungo termine

Rischio

Incassa meno rispetto a vendita piena

Durata usufrutto incerta + possibili spese extra

Trend 2024

+20% operazioni (stima Confabitare)

3,9% del totale compravendite

 

Insomma, le vendite reali di nude proprietà tra estranei sono poche, anche perché valutare correttamente l’immobile è un terno al lotto… e la pazienza dell’acquirente è messa a dura prova dall’aleatorietà dell’usufrutto.

 

Investimento o trappola?

 

Chi compra la nuda proprietà si assume non pochi rischi e deve fare i conti con almeno tre grandi incognite:

 

  • la durata dell’usufrutto, che dipende dalla longevità del venditore;

 

  • le spese condominiali e straordinarie, che potrebbero non essere coperte dall’usufruttuario;

 

  • il rischio che gli eredi contestino la vendita, accusando l’acquirente di approfittarsi della fragilità dell’anziano.

 

Come se non bastasse, anni fa si tentò di introdurre un’alternativa presa dal mondo anglosassone: il prestito vitalizio ipotecario. Una banca valuta l’immobile e concede un prestito, che può essere saldato dagli eredi al decesso del proprietario, o altrimenti la casa va all’istituto. Ma tra tassi vicini all’usura e scarso appeal, il prodotto è scomparso dai radar, lasciando la nuda proprietà come unica opzione per “monetizzare la vecchiaia”.

 

In un mercato dove l’unica certezza è l’incertezza, la nuda proprietà resta una scommessa per entrambi: il venditore punta sulla sopravvivenza, l’acquirente sul tempo. Chi vincerà?

 

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