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Cos’è il badge digitale di cantiere?
Il badge digitale di cantiere è l’evoluzione moderna del cartellino identificativo, reso obbligatorio nel 2008 (d.lgs. 81/2008). Gli operai impiegati in cantieri di appalto e subappalto devono esibire un tesserino di riconoscimento sulla loro divisa da lavoro, che include foto, generalità, data di assunzione e informazioni sul datore di lavoro.
Tuttavia, questa norma è spesso disattesa: il 77% delle infrazioni rilevate dagli ispettori del lavoro nei cantieri riguarda proprio la mancanza di tale tesserino.
Per affrontare questa irregolarità, che può avere gravi conseguenze per la sicurezza e la legalità, dal 2022 a Reggio Emilia è arrivato il badge digitale di cantiere. Questo strumento, frutto di un accordo tra istituzioni locali, sindacati e associazioni di categoria, è gestito dalla Cassa Edile.
Il badge digitale è stato utilizzato per la prima volta in Italia durante i lavori di riqualificazione della storica piazza San Prospero.
Come funziona il cartellino virtuale nei cantieri
L’app per il badge di cantiere, disponibile negli store Android e Apple, permette la gestione autonoma degli accessi sia per lavoratori dipendenti sia per gli autonomi.
Una volta caricati i dati personali e la foto sulla piattaforma web, il lavoratore deve semplicemente timbrare l’ingresso tramite la scansione di un QR Code .
Il QR Code, esposto dai responsabili del cantiere nei punti di accesso, è specifico per ogni cantiere.
La scansione trasmette le informazioni di entrata e uscita al cruscotto di gestione della Cassa Edile. Le altre informazioni raccolte dal badge digitale di cantiere, accessibili alle autorità di vigilanza, alle forze dell’ordine e all’Inail, includono:
- Generalità del lavoratore;
- Codice fiscale e ragione sociale dell’impresa;
- Data di assunzione;
- Tipo di contratto applicato.
In quali cantieri si applica la timbratura digitale?
Il badge digitale per i cantieri edili si è dimostrato un efficace strumento di controllo per garantire il rispetto delle norme di sicurezza e della legalità.
L’idea, come spiegato dall’allora prefetto Iolanda Rolli, nasceva per facilitare i controlli antimafia, ma si è rivelata utile anche per contrastare le evasioni previdenziali e assicurare il rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro.
La sperimentazione del cartellino digitale si applica nei cantieri pubblici con valore a base d’asta superiore a 500.000 euro e durata prevista non inferiore a 6 mesi.
Il primo caso in Italia è stato quello di Reggio Emilia, dove il badge digitale è stato utilizzato nel cantiere della piazza San Prospero (ora concluso) e in un altro ancora attivo sulla tangenziale di Fogliano. Prossimamente, sarà testato in cinque cantieri del PNRR nella provincia di Reggio Emilia.
Infine, giova ricordare, che la tecnologia è ormai centrale per il controllo dell’applicazione normativa e l’ottimizzazione dell’esperienza lavorativa in ambienti a rischio. Come dimostra la nuova app per la sicurezza nei cantieri sviluppata da due studenti di Civita Castellana.