
Scopri il contenuto di questa pagina in breve
A Catania arriva il primo giardino della pioggia cittadino: un’infrastruttura verde capace di assorbire piogge intense e combattere alluvioni e siccità. Ecco come funziona e le opportunità anche per i privati.
Allagamenti e caldo record: i rain garden salveranno Catania e Bologna?
I cosiddetti rain garden – o giardini della pioggia – non sono semplici aiuole: sono strutture tecniche progettate per gestire grandi volumi d’acqua nel pieno rispetto del ciclo naturale. Si tratta di piccole depressioni riempite di terreno drenante e piante autoctone, capaci di:
- rallentare il deflusso delle acque piovane in caso di piogge intense;
- purificare l’acqua attraverso la filtrazione naturale;
- immetterla lentamente nel terreno, evitando allagamenti.
Questi sistemi sono utili tanto negli spazi urbani pubblici – come strade, piazze e giardini – quanto nella progettazione dei giardini privati, dove sempre più famiglie li scelgono per migliorare drenaggio, estetica e biodiversità verde.
Privati e giardini della pioggia: scenari e vantaggi concreti
Oltre agli spazi pubblici, i giardini della pioggia sono sempre più accessibili anche ai privati. Progettati correttamente, i rain garden offrono:
- riduzione del rischio di allagamenti e sovraccarico della rete fognaria;
- depurazione naturale dell’acqua piovana;
- incremento della biodiversità e valore estetico;
- potenziale risparmio idrico se collegati a sistemi di raccolta.
I giardini della pioggia sono una soluzione concreta e scalabile contro i rischi climatici e le città impermeabili. Dai grandi interventi pubblici in Sicilia e Emilia-Romagna all’implementazione privata, questi spazi dimostrano che si può vivere meglio, senza trascurare resilienza e sostenibilità.
Il segreto? Integrare progettazione, tecnologie naturali e partecipazione sociale. L’obiettivo è dare a tutti la possibilità di trovare professionisti di progettazione e cura del verde capaci di proporre e realizzare modelli di verde innovativo, come i rain garden.
Catania sceglie un rain garden 4.000 mq per la rigenerazione urbana
A Catania si inaugura un giardino della pioggia da circa 4.000 mq nel cuore del Tondo Gioeni, uno snodo urbano strategico che raccoglie anche le acque dell’area Etnea. Frutto del progetto europeo Cardimed (Horizon Europe) in collaborazione con l’Università di Catania e l’azienda Iridra, questo intervento:
- crea zone drenanti con mix di terreno permeabile e piante autoctone;
- raccoglie e filtra l’acqua piovana, alleggerendo la rete fognaria;
- migliora il microclima urbano grazie all’evapotraspirazione;
- funge da spazio comunitario green in armonia con la storia lavica locale.
Il progetto coinvolge attivamente associazioni locali come Legambiente, WWF e Fridays for Future, rendendolo non solo tecnico, ma socialmente inclusivo e partecipato.
Il modello catanese apre la strada nel Sud, ma esempi virtuosi si moltiplicano anche al Nord. A Bologna (quartiere Navile), è stata inaugurata una piazza-giardino di 3.300 mq tra via Fioravanti e piazza Lucio Dalla, con sei rain garden circolari, fontana a raso, panchine e verde urbano – il tutto realizzato con fondi PNRR e in continuità con i progetti di rigenerazione urbana. Costo: circa 1 milione di euro, spesi per infrastrutture verdi che migliorano vivibilità e resilienza.