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Roma, via libera per la vernice mangia smog anche nelle opere pubbliche
Il Campidoglio ha approvato l’uso di una vernice ecologica per gli interventi edili destinati alle opere pubbliche. Questa decisione, che ha trovato consenso tra tutti i rappresentanti di maggioranza e opposizione, prevede l’uso di una pittura antibatterica “mangia smog” per la manutenzione degli edifici pubblici della Capitale.
Si tratta di un esempio virtuoso di utilizzo di materiali green in edilizia in linea con quelli che sono gli obiettivi comuni a livello europeo per la riduzione di emissioni inquinanti.
La delibera comunale, firmata a inizio del 2024, stabilisce l’uso della vernice ecologica negli appalti per i lavori pubblici sugli immobili di proprietà del Comune di Roma.
Vernici mangia smog, dai murali all’edilizia urbana
Negli ultimi cinque anni a Roma sono stati realizzati dieci murales green e innovativi, che combinano arte e sostenibilità. Si tratta di opere della superficie complessiva di 3000 metri quadri realizzate con una speciale vernice mangia smog.
Calcolando la quantità di prodotto usato, questi murales di nuova generazione sono in grado di neutralizzare l’inquinamento prodotto da 650 veicoli Euro 6 al giorno.
Veronica De Angelis, presidente e co-fondatrice del progetto Yourban 2030, ha dichiarato: “È come se avessimo piantato 120 nuove piante di alberi nella città di Roma“.
L’uso di questa vernice, già approvato dalla commissione lavori pubblici presieduta da Antonio Stampete, rappresenta un ulteriore passo verso lo sfidante obiettivo della Capitale di ridurre le emissioni entro il 2030 e di azzerarle entro il 2050.
Sebbene le vernici “mangia smog” da sole non bastino, insieme al piano di riduzione delle emissioni inquinanti già approvato nel 2023, daranno un contributo significativo al raggiungimento del traguardo.
Come funziona la vernice antismog?
La vernice mangia smog, denominata Airlite, è una vernice fotocatalitica, progettata per assorbire le particelle inquinanti presenti nell’aria: quando entra in contatto con la luce, sia solare che artificiale, si attiva e genera un processo capace di contrastare l’inquinamento.
La sua tecnologia si basa sulla fotocatalisi. In pratica, una volta applicata alle pareti, crea una concentrazione di elettroni che interagiscono con acqua e ossigeno per generare ioni negativi e radicali ossidanti. Gli ioni si combinano con le sostanze inquinanti e le trasformano in molecole di sali invisibili, ma soprattutto innocui.
Infine, oltre alle suddette proprietà antinquinamento e antibatteriche, rispetta anche i principi dell’economia circolare in tutte le fasi del suo ciclo di vita.