8 Settembre 2025
Blog.Edilnet.it »» EdilNet News - Le notizie del giorno »» Superbonus in condominio: ecco quando puoi rinunciare alla cessione del credito
Condominio in ristrutturazione con ponteggi: lavori e cessione credito Superbonus condominio.

Un condomino può tirarsi indietro dai lavori trainati del Superbonus e revocare la cessione del credito? Analizziamo la risposta dell’esperto che chiarisce i dubbi: ecco cosa succede se vuoi rinunciare, e quali sono i rischi da considerare.

 

Il Superbonus in condominio ti ha fregato? Ecco cosa puoi fare

 

Molti condomini si trovano nella stessa situazione: hanno firmato per cedere il credito del Superbonus all’impresa edile, eppure i lavori nel condominio trainati non sono mai partiti. La situazione è diffusa in diverse parti d’Italia e le notizie delle truffe del Superbonus sono all’ordine del giorno.

 

Una misura pensata come trainante e rigenerativa del parco edilizio è diventato uno strumento per arricchirsi illegalmente ai danni dello Stato e dei contribuenti. Ecco perché alcuni stanno pensando di tirarsi indietro, ma si può revocare la cessione del credito per il Superbonus?

 

Secondo l’esperto, la dichiarazione di cessione del credito non può essere revocata unilateralmente. Questo perché la prestazione ha come controparte l’intero condominio, non il singolo proprietario. Inoltre, l’articolo 121 del decreto Rilancio (Dl 34/2020, convertito in legge 77/2020) stabilisce che la cessione del credito è un’opzione espressa e irrevocabile.

 

La sola via percorribile è una modifica bilaterale del contratto: il condomino deve comunicare al condominio e all’impresa di non voler più procedere con i lavori del Superbonus. Se l’impresa accetta, non emetterà fatture con sconto in fattura per interventi mai realizzati.

 

Che succede se i lavori condominiali non vengono fatti?

 

Qui le cose si complicano. Se la rinuncia di un condomino impedisce di raggiungere i requisiti minimi richiesti dal Superbonus (ad esempio il miglioramento di due classi energetiche), l’intera agevolazione rischia di saltare. In pratica, la scelta di un singolo può avere effetti sull’intero condominio.

 

Se invece il singolo vuole comunque procedere ai lavori ma senza più cedere il credito all’impresa, può chiedere di pagare direttamente le fatture senza sconto. In quel caso porterà la spesa in detrazione nella dichiarazione dei redditi, secondo le regole ordinarie.

 

Da ricordare anche un vincolo importante: come chiarito dalla circolare 24/E/2020 dell’Agenzia delle Entrate, i lavori trainati devono essere sostenuti nell’intervallo di tempo tra l’inizio e la fine dei lavori trainanti. Se i tempi non coincidono, l’agevolazione decade.

 

Quali sono i rischi e le alternative per i condomini?

 

Il rischio maggiore è quello di rimanere bloccati da vincoli contrattuali o di compromettere l’intera pratica condominiale. Per questo, prima di chiedere modifiche o rinunce, è consigliabile:

 

  • verificare con il tecnico se i requisiti minimi energetici restano garantiti anche senza i lavori trainati di un condomino;
  • richiedere che ogni modifica contrattuale sia messa per iscritto, condivisa con il condominio e accettata dall’impresa;
  • valutare se conviene rinunciare del tutto o semplicemente pagare i lavori senza sconto in fattura, accedendo comunque alla detrazione.

 

In definitiva, non esiste una “revoca facile”: l’opzione dello sconto in fattura è vincolante anche per il Superbonus in condominio, ma con accordi chiari tra le parti si possono trovare soluzioni senza perdere i benefici fiscali. Ciò ovviamente è possibile soltanto se la ditta non è fallita o se non è scappata col bottino…

 

Iscriviti e Resta Aggiornato
Notificami
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments