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Il progetto di un bagno rinnovato a prezzi stracciati si era rivelato in realtà una trappola insidiosa. La condanna dell’AGCM obbliga l’azienda a risarcire i clienti.
Ristrutturazioni bagni a basso costo: una costosa “bufala”
La promessa delle ristrutturazione bagno low cost si è rivelata per diversi consumatori vana: dopo il versamento di 5.000 euro (di media) la ditta scompariva senza fare i lavori. Stiamo parlando di Star Italia Spa, società operante nel settore delle ristrutturazioni bagno e specializzata nella trasformazione vasca in doccia. L’azienda è finita al centro di una vicenda che ha visto coinvolti numerosi consumatori.
Al termine delle indagini AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) ha condannato l’azienda per pratiche commerciali scorrette e aggressive, oltre che per l’inserimento di clausole vessatorie nei contratti stipulati. Motivo per cui ha sanzionato Star Italia Spa con una multa complessiva di due milioni di euro. Questo caso è un monito a tenere viva l’attenzione quando si è davanti ad offerte apparentemente vantaggiose, ma anche quando si devono analizzare i dettagli contrattuali.
Il comunicato di AGCM sulla ristrutturazione bagno low cost di Star Italia
Secondo quanto emerso dall’indagine dell’AGCM, Star Italia Spa aveva adottato una strategia commerciale che sfruttava campagne pubblicitarie sui social media e in TV per attirare clienti interessati a ristrutturare il bagno. I contratti, con un importo medio di circa 5.000 euro, venivano stipulati porta a porta grazie a una rete di agenti presenti su tutto il territorio nazionale. Le problematiche principali segnalate dai consumatori riguardavano:
- Ritardi nei lavori: nonostante i pagamenti fossero stati effettuati, i cantieri non venivano avviati neanche a distanza di un anno senza comunicazioni e senza motivazioni plausibili.
- Clausole contrattuali svantaggiose: alcune condizioni generali dei contratti prevedevano squilibri significativi a favore della società, limitando i diritti dei consumatori.
- Ostacoli ai diritti contrattuali: Star Italia negava spesso il diritto di recesso o la risoluzione del contratto anche in caso di inadempimento.
Un altro elemento critico era l’informazione ambigua fornita dai venditori, in particolare sul presunto accesso ai bonus fiscali per la ristrutturazione. Questo veniva presentato come un vantaggio automatico, anche quando gli interventi non rispettavano i requisiti richiesti dalla normativa, come la semplice sostituzione della vasca con una doccia.
Grazie alle diffide inviate dal Centro Tutela Consumatori Utenti (CTCU), alcuni consumatori sono riusciti a ottenere il rimborso delle somme versate per la “fantomatica” ristrutturazione bagno low cost.
Come difendersi dai rischi di una ristrutturazione scadente?
La vicenda Star Italia Spa sottolinea quanto sia fondamentale adottare precauzioni prima di affidarsi a una ditta per la ristrutturazione del bagno. Ecco alcuni consigli per evitare spiacevoli sorprese:
- Scegliere professionisti locali e affidabili: rivolgersi alle migliori ditte di ristrutturazione bagno di zona permette un maggiore controllo sui lavori e favorisce la trasparenza dei preventivi.
- Leggere con attenzione i contratti: è cruciale verificare tutte le clausole, anche quelle apparentemente secondarie. La presenza di condizioni che limitano i diritti del consumatore può essere un campanello d’allarme.
- Inserire la data di inizio e fine lavori: questa accortezza offre la possibilità di risolvere il contratto in caso di ritardi ingiustificati.
- Utilizzare strumenti legali: qualora l’azienda non rispettasse gli accordi contrattuali, si può inviare una diffida ad adempiere, richiedendo l’esecuzione dei lavori o la risoluzione del contratto. Questo passo può rivelarsi determinante per ottenere il rispetto degli obblighi.
Infine, è sempre buona norma verificare preventivamente la fattibilità di eventuali bonus fiscali direttamente presso gli uffici competenti, senza affidarsi esclusivamente alle informazioni fornite dal venditore.