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Prima di iniziare i lavori di ristrutturazione è importante conoscere bene le regole. Ad esempio, se ignori cosa sia la congruità della manodopera rischi una multa salata.
Cosa è la congruità della manodopera?
Garantire la congruità della manodopera significa assicurare che il numero di lavoratori impiegato sia adeguato rispetto all’entità del lavoro da svolgere. Il requisito, introdotto nel 2021, è essenziale per contrastare il lavoro sommerso e incrementare la sicurezza nei cantieri.
Il legislatore, però, è intervenuto diverse volte per adattare le normative alle nuove esigenze del settore edile, modificando la normativa e introducendo nuove responsabilità per le figure coinvolte nei lavori.
Si tratta di un inasprimento che mira a garantire una maggiore trasparenza e correttezza nei cantieri privati.
Quali sono le nuove norme sulla congruità della manodopera?
Il 1° maggio 2024, la Legge 56/2024 ha aggiornato la normativa in materia di congruità della manodopera, ma è stata rapidamente superata dal Decreto-legge 07/05/2024 n. 60, noto anche come Decreto Coesione.
Tale decreto stabilisce che la verifica della congruità è obbligatoria per tutti i lavori privati di valore pari o superiore a 70.000 euro. Suddetto obbligo grava sul direttore lavori, se nominato, o in alternativa sul committente.
Motivo per cui, molti committenti decidono di sobbarcarsi il costo della direzione lavori per essere sollevati da tale onere.
Se la verifica rileva delle irregolarità, sono previste sanzioni che possono variare tra i 1.000 e i 5.000 euro.
In passato, solo le imprese erano soggette a conseguenze in caso di incongruità, ma con le nuove disposizioni, anche direttore lavori e committente possono essere multati.
Cosa rischiano il committente e il direttore lavori?
Per evitare sanzioni, committente e direttore lavori devono garantire il rispetto della congruità della manodopera. Le loro responsabilità principali includono:
- verificare che il numero di lavoratori sia proporzionato al tipo di intervento,
- monitorare regolarmente l’impiego della manodopera sul cantiere,
- assicurarsi che tutte le norme di sicurezza siano rispettate.
Questi obblighi rappresentano un passo avanti verso una maggiore professionalità per le imprese di ristrutturazione casa.
Il legislatore, con questi aggiornamenti, ha voluto responsabilizzare tutti i soggetti coinvolti, sia nel privato sia nel pubblico, per garantire standard più elevati.
Le nuove normative sulla congruità della manodopera mirano a:
- combattere il lavoro sommerso e promuovere condizioni lavorative sicure,
- incentivare la trasparenza e la tracciabilità nei rapporti di lavoro,
- ridurre le irregolarità attraverso sanzioni dirette non solo alle imprese, ma anche a committenti e direttori lavori.
Se in passato le conseguenze delle irregolarità pesavano unicamente sulle imprese, oggi il quadro normativo richiede una maggiore collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti, siano essi parte di un appalto pubblico o di un progetto privato.
Congruità della manodopera negli appalti pubblici
Dal 2021, oltre agli appalti edili privati anche quelli pubblici, indipendentemente dall’importo, devono rispettare i requisiti di congruità della manodopera. Secondo la legge di conversione del Decreto PNRR 4, la verifica deve essere effettuata prima del saldo finale dei lavori e compete al responsabile del progetto.
Tuttavia, anche in caso di mancanza della verifica, la Stazione Appaltante può procedere con il pagamento, segnalando però una valutazione negativa della performance dell’impresa all’Anac.
L’inasprimento delle normative è visibile anche in questo ambito: il Decreto Coesione estende l’obbligo di congruità a tutti gli appalti pubblici, inclusi quelli di valore inferiore ai 150.000 euro, mentre prima si applicava solo ai contratti di importo superiore.
Con questa modifica, si sottolinea l’importanza della congruità anche per i progetti più piccoli.