20 Agosto 2025
Blog.Edilnet.it »» EdilNet News - Le notizie del giorno »» Infiltrazioni e lavori fatti male: quando puoi non pagare (senza rischiare cause)
Chi paga se ci sono infiltrazioni dopo i lavori edili: la sentenza spiega cosa fare a committenti e inquilini.

Può capitare che dopo i lavori edili compaiano infiltrazioni, eventualità che crea (non pochi) disagi. Ma in questi casi il proprietario è obbligato a pagare l’impresa? Una nuova sentenza della Corte d’appello di Perugia fa chiarezza e offre un precedente utile per chi si trova in situazioni simili.

 

Infiltrazioni e disagi dopo i lavori: chi paga e chi no?

 

Non è un caso raro: lavori edili eseguiti male, problemi di infiltrazioni e una lunga catena di mancati pagamenti che finisce in tribunale. È quanto accaduto in Umbria, dove la Corte d’appello di Perugia ha confermato la sentenza di primo grado dando ragione al proprietario dell’immobile e fissando un principio importante: se i lavori non sono stati eseguiti a regola d’arte e l’impresa non riesce a dimostrarlo, il committente può legittimamente sospendere i pagamenti.

 

Il caso concreto di Perugia

 

La vicenda nasce da un appalto in subappalto: la ditta incaricata non aveva realizzato correttamente le coperture e l’edificio aveva iniziato a subire infiltrazioni. Gli affittuari, danneggiati dai disagi, hanno smesso di pagare i canoni e il proprietario, a sua volta, ha interrotto i pagamenti all’appaltatrice.

 

L’impresa ha portato la questione in tribunale chiedendo il risarcimento di costi sostenuti per riparazioni e manutenzioni. Ma sia il giudice di primo grado che la Corte d’appello hanno respinto le richieste: le prove portate dall’azienda erano insufficienti, redatte unilateralmente e depositate fuori tempo massimo.

 

La Corte d’appello ha ribadito un punto chiave del diritto civile: l’onere della prova grava su chi reclama il danno. In altre parole, se l’impresa sostiene di aver sostenuto spese di ripristino, deve dimostrarlo con documenti, fatture e perizie. Non bastano conteggi prodotti in proprio. In assenza di prove, la decisione ha confermato che la sospensione dei pagamenti da parte del proprietario era giustificata.

 

Cosa cambia per i condomini e i proprietari

 

Questa sentenza non riguarda solo il caso di Perugia: rappresenta un precedente utile per tutti i committenti che si trovano davanti a lavori edili fatti male. In particolare:

 

  • se emergono infiltrazioni o gravi difetti costruttivi, il proprietario può sospendere i pagamenti;
  • è fondamentale contestare formalmente i vizi con raccomandata o PEC;
  • in caso di causa, spetta all’impresa dimostrare di aver lavorato bene e a regola d’arte.

 

Per evitare di finire in cause lunghe e costose, gli esperti consigliano di:

 

  • inserire clausole chiare nel contratto d’appalto sui tempi, le modalità e le responsabilità;
  • richiedere sempre garanzie e polizze assicurative a copertura dei difetti;
  • documentare con foto, relazioni tecniche e testimoni ogni problema emerso;
  • affidarsi a un consulente tecnico di parte (CTP), come ad esempio un geometra, per valutare la qualità dei lavori.

 

Il verdetto della Corte d’appello di Perugia, sul caso delle infiltrazioni post lavori, conferma un principio semplice ma fondamentale: chi lavora deve dimostrare di averlo fatto bene. In caso contrario, il committente non è obbligato a pagare, soprattutto se il danno è evidente e documentabile.

 

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