23 Aprile 2025
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Panoramica di un terreno agricolo destinato ad agrivoltaico.

L’Agenzia delle Entrate abbassa al 9% l’imposta di registro sul diritto di superficie agricolo: una svolta che incentiva l’agrivoltaico, promuove gli investimenti e rilancia le aree rurali.

 

Qual è la novità fiscale per i diritti di superficie su terreni agricoli?

 

Con la risoluzione n. 23/E del 3 aprile 2025, l’Agenzia delle Entrate ha stabilito che la costituzione del diritto di superficie (art. 952 Codice civile) su terreno agricolo è soggetta a un’imposta di registro pari al 9%. Una riduzione significativa rispetto al precedente 15%, applicato in passato in modo disomogeneo a livello nazionale.

 

Il chiarimento arriva a seguito di due importanti ordinanze della Corte di Cassazione – la n. 27293 del 22 ottobre 2024 e la n. 3461 dell’11 febbraio 2021 – che hanno distinto tra trasferimento e costituzione di diritti reali di godimento. In particolare, la Corte ha chiarito che l’imposta maggiorata del 15% si applica ai casi in cui vi sia un effettivo trasferimento della titolarità, non alla semplice costituzione di un diritto come quello di superficie.

 

Nel caso del diritto di superficie, infatti, il proprietario mantiene la nuda proprietà del bene, limitando temporaneamente parte del suo diritto a favore di un soggetto terzo. Tale distinzione ha permesso di ricondurre l’imposizione fiscale al regime ordinario previsto per la costituzione di diritti reali di godimento, ossia al 9%.

 

Come cambiano gli investimenti in agrivoltaico e utilizzo dei terreni agricoli?

 

La riduzione dell’aliquota fiscale rappresenta un segnale forte per il comparto dell’agrivoltaico, che coniuga produzione agricola ed energia rinnovabile. Finora, l’aliquota del 15% rappresentava un freno economico importante per le iniziative imprenditoriali in questo ambito. Oggi, la nuova impostazione normativa rende questi investimenti più sostenibili e competitivi.

 

La chiarezza introdotta dalla risoluzione 23/E contribuisce inoltre a eliminare le incertezze che, fino a poco tempo fa, ostacolavano la pianificazione di progetti energetici su terreni agricoli. Questo favorisce la fiducia degli operatori economici e agevola una maggiore fluidità decisionale, per esempio per chi decide di comprare o affittare un terreno agricolo per realizzare un impianto fotovoltaico.

 

Gli effetti della misura saranno tangibili anche a livello locale: amministrazioni e imprese potranno sviluppare progetti integrati di agricoltura ed energia, contribuendo alla valorizzazione del territorio e alla transizione ecologica. Grazie alla riduzione del carico fiscale, i progetti di agrivoltaico a lungo termine potranno essere pianificati con maggiore sostenibilità economica e ambientale.

 

Quali accorgimenti devono adottare contribuenti e professionisti?

 

L’aggiornamento normativo impone anche un cambio di passo per notai, consulenti fiscali e professionisti dell’immobiliare. Le nuove aliquote dovranno essere correttamente recepite nei contratti, nei preventivi e nella documentazione fiscale, al fine di evitare errori e contestazioni.

 

Inoltre, la posizione dell’Agenzia delle Entrate può fungere da orientamento per casi analoghi che riguardino la costituzione di altri diritti reali di godimento, ampliando le possibilità interpretative anche per future operazioni nel comparto agricolo o immobiliare. È importante che enti locali, professionisti e investitori si dotino di strumenti informativi aggiornati e percorsi di formazione mirati. Questo contribuirà a evitare disomogeneità applicative e a garantire una corretta fruizione dell’agevolazione in tutto il territorio nazionale.

 

La riduzione dell’imposta di registro sul diritto di superficie agricolo segna una svolta concreta per l’agrivoltaico e per l’economia rurale italiana. È ora il momento per imprese, enti locali e professionisti del settore di cogliere questa opportunità e contribuire alla crescita sostenibile del territorio.

 

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