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Il mercato immobiliare in alcune città è molto competitivo. Motivo per cui le agenzie immobiliari escogitano nuove soluzioni per trovare immobili in vendita. E in certi casi offrono anche laute ricompense.
A Firenze ti pagano se segnali le case in vendita
Le case in vendita nel capoluogo toscano scarseggiano, così come anche le locazioni a lungo termine minate dal fiorente mercato degli affitti brevi a Firenze.
Ecco perché, in un mercato così competitivo, si ricorre a ogni mezzo per trovare nuovi immobili da prendere in gestione per la vendita.
Ha fatto notizia in città la trovata di un’agenzia immobiliare che promette una lauta ricompensa in cambio di segnalazioni.
Lo stratagemma, già tentato in forme più soft da altre agenzie – per esempio per individuare qualche nuova casa a Torino – consentirebbe di anticipare la concorrenza e di arrivare per primi su immobili “freschi” da mettere sul mercato.
Il volantino pubblicitario parla chiaro: se la trattativa va a buon fine l’informatore immobiliare si mette in tasca 500 euro. A patto che si tratti di un immobile non precedentemente pubblicizzato per la vendita.
Sulla carta sembrano “soldi facili” e l’offerta è ghiotta: un lavoretto poco impegnativo con la garanzia di mettere nero su bianco l’accordo.
Al di là del fatto che individuare le case che stanno per essere messe in vendita non è affatto facile, né veloce, ci sono alcune considerazioni da fare sul rispetto della privacy e sui limiti “etici” di questa attività.
Ma prima cerchiamo di capire come agisce il segnalatore immobiliare.
Chi è e cosa fa l’informatore immobiliare?
L’informatore immobiliare, come suggerisce il nome, si occupa di segnalare all’agenzia diversi tipi di affari:
- case in vendita;
- locali brevi o lunghe;
- seconde case per vacanze.
Non parliamo di una figura professionale e infatti non esiste un codice Ateco specifico.
Generalmente, il contratto per il segnalatore di immobili è quello tipico del “contratto di intenti” che presenta delle linee guida, ma non impegna a obblighi reciproci.
L’attività consiste in indagini e pubbliche relazioni: si perlustra un quartiere parlando con negozianti, abitanti di zona e conoscenti di scuola, palestra o simili.
Il primo passo suggerito è quello di dare voce ad amici e parenti che a loro volta potrebbero conoscere persone sul punto di vendere casa. Allargando così la rete di informatori.
Quali sono i rischi del caso di Firenze?
Il segnalatore immobiliare, come detto, non è un professionista e come tale non risponde a un’etica professionale e non ha competenze specifiche in materia.
Ciò comporta dei potenziali rischi per la privacy delle persone che magari, per avere espresso un’intenzione alla lontana, si ritrovano “braccate” da agenti immobiliari a caccia.
Insomma, se da un lato si suggerisce all’informatore immobiliare di puntare parenti e amici è altrettanto vero che la rete può allargarsi fino a dare origine a un gruppo di “spie” con orecchi e occhi dappertutto.
Diversamente, un agente immobiliare professionista, regolarmente iscritto alla Camera di Commercio, come è obbligo per le migliori agenzie immobiliari di Firenze, svolge di prassi l’attività di ricerca informazioni e sa come gestire correttamente i dati personali di clienti o di potenziali clienti.