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Il Fisco alza subito il tiro e a inizio 2025 scatta la verifica sulle rendite catastali degli immobili ristrutturati col Superbonus. Partono le lettere ai contribuenti per chiarire le irregolarità. Di cosa si tratta e come comportarsi?
Rendita catastale e Superbonus: gli alert dell’Agenzia delle Entrate
Una nuova campagna di verifiche fiscali sta per coinvolgere migliaia di contribuenti italiani. Nel 2025, l’Agenzia delle Entrate metterà in pratica le disposizioni della legge di Bilancio 2024, con l’obiettivo di riequilibrare le rendite catastali degli immobili ristrutturati grazie al Superbonus.
Tale operazione, annunciata dal direttore uscente Ernesto Maria Ruffini, rappresenta un cambio di passo nelle strategie di controllo del patrimonio immobiliare e fiscale italiano. La campagna di compliance alert è destinata ai contribuenti che hanno beneficiato del Superbonus senza aggiornare le rendite catastali dei loro immobili. In pratica, a differenza di un’ispezione formale, si tratterà di un invito a regolarizzare eventuali discrepanze, inviato attraverso lettere personalizzate.
Secondo i dati, entro novembre 2024, sono state registrate oltre 18 milioni di comunicazioni di cessione di crediti, per un valore complessivo di 161,9 miliardi di euro. Tuttavia, l’Agenzia si concentrerà sui circa 500mila immobili ristrutturati sotto il regime del Superbonus 110%.
Tasso di inadempimento alto: cosa rischia chi non è in regola?
Nonostante i numeri importanti del Superbonus, l’Agenzia delle Entrate ha identificato una significativa quota di inadempimento nell’aggiornamento catastale. Il cuore del sistema è l’incrocio dei dati relativi agli interventi edilizi e le informazioni già presenti negli archivi catastali.
Verranno analizzate le comunicazioni sulle agevolazioni fiscali, come l’installazione di impianti fotovoltaici o gli adeguamenti sismici, confrontandole con le rendite catastali registrate. I contribuenti che hanno ceduto crediti senza effettuare le variazioni catastali necessarie potrebbero ricevere un avviso.
Una volta ricevuti la lettera dell’Agenzia delle Entrate, i contribuenti avranno l’opportunità di dimostrare la loro posizione e di spiegare perché la variazione catastale non è stata effettuata. È importante sottolineare che, in alcuni casi la normativa non prevede l’obbligo di aggiornamento.
“Caccia” al patrimonio immobiliare: come cambiano le regole?
La mossa dell’Agenzia delle Entrate si colloca in un contesto più ampio di riforme fiscali e immobiliari, volte a ottenere un quadro aggiornato e preciso del patrimonio immobiliare italiano. La sfida è complessa: da un lato, garantire il rispetto delle normative; dall’altro, evitare che le nuove misure diventino un onere eccessivo per i contribuenti regolare.
Tuttavia, questa iniziativa mira a fare chiarezza e a prevenire abusi, limitando fenomeni come quello delle cosiddette “case fantasma”. Oltre a questa operazione, l’Agenzia continua la sua battaglia contro le frodi legate ai bonus edilizi. Fino a oggi, sono stati bloccati 8,9 miliardi di crediti fittizi, mentre il valore dei crediti rigettati per presunte irregolarità ha raggiunto i 7 miliardi di euro, di cui 1,5 miliardi solo nel 2024.
In ogni caso, il messaggio è chiaro: il Fisco sta intensificando i controlli e utilizzando strumenti tecnologici avanzati per incrociare i dati. L’obiettivo è rendere più difficile sfuggire agli obblighi fiscali. Resta da vedere quale sarà l’impatto di questa iniziativa sui contribuenti anche nell’ottica degli oneri delle pratiche catastali e sul settore immobiliare nel suo complesso.