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La Cassazione alza l’asticella: il ponteggio può essere concausa del furto se privo di protezioni adeguate. Per condomini e imprese è un rischio concreto (e costoso) durante i lavori. Ecco cosa controllare subito per fare lavori a prova di ladro.
Il caso: furto al quinto piano usando i ponteggi
Quando un condominio va in ristrutturazione, per i ladri può diventare un’occasione perfetta: una “scala” già pronta verso balconi, verande e finestre. Ed è proprio su questo punto che la Cassazione ha dato un segnale molto netto. Se le misure antintrusione sono inadeguate, possono essere chiamati a rispondere dei danni sia l’impresa sia il condominio.
La vicenda ricostruita riguarda un condominio a Salerno. Una proprietaria, al quinto piano, subisce un furto mentre sono in corso lavori di ristrutturazione sulle facciate. Secondo quanto riportato, i ladri entrano tra le 19 e le 19,45: usano i ponteggi come scala, raggiungono la veranda e si introducono in casa dopo aver forzato la porta.
La vittima accusa l’impresa, sostenendo che non fossero state predisposte misure efficaci per impedire l’accesso non autorizzato all’impalcatura e quindi agli appartamenti. L’impresa, dal canto suo, evidenzia alcune misure adottate (cancello al piano terra e reti elettrosaldate), ma nella ricostruzione emerge un dettaglio decisivo: l’impalcatura era vicina a un finestrone del vano scale condominiale, che consentiva l’accesso diretto al ponteggio in corrispondenza del piano dell’appartamento derubato.
In primo grado il tribunale condanna l’impresa a pagare 21.000 euro di danni. In appello, però, la decisione viene ribaltata: per i giudici di secondo grado il ponteggio sarebbe stata una “mera occasione” che ha agevolato il furto, non una causa.
Il ponteggio è “concausa” di furto?
Qui entra in gioco l’ordinanza n. 25122, Sezione III, del 12 settembre 2025: per la Cassazione, quando i ladri usano il ponteggio per arrivare all’appartamento, la struttura non è automaticamente una semplice “occasione”. Può diventare una concausa efficiente, soprattutto se mancano misure adeguate a protezione dell’inviolabilità delle proprietà private.
La Cassazione sottolinea un punto pesante: non erano state previste né in contratto né in fase esecutiva misure specifiche a protezione degli appartamenti. E aggiunge un elemento praticissimo (che chiunque capisce al volo): il ponteggio “era privo di dispositivi di illuminazione e allarme”.
Anche se in appello si era parlato di ponteggio illuminato dalla luce del cortile, gabbia scale chiusa con cancello e lucchetto, reti e mantovane, per la Cassazione conta la dinamica concreta: i ladri sono passati dal finestrone del vano scale al ponteggio del quinto piano, poi al balcone e infine dentro casa. E questo, per i giudici, rende evidente la rilevanza causale del ponteggio rispetto al furto.
Non è solo una questione tra proprietaria e impresa. La Cassazione richiama anche il ruolo del condominio: è configurabile la responsabilità del condominio per l’obbligo di vigilanza e custodia che grava su chi ha disposto e mantenuto la struttura. Tradotto: se il condominio decide i lavori in quota, deve controllare che i ponteggi siano a norma e sicuri, non solo per chi ci lavora sopra.
Cosa cambia davvero per chi sta rifacendo la facciata?
Se il ponteggio diventa la via d’accesso per un furto, non è detto che il proprietario resti solo con il danno. Ma la tutela arriva dopo, spesso a contenzioso avviato. La vera mossa intelligente è prima: pretendere da aziende specializzate in noleggio ponteggi adeguate misure antintrusione sensate e verificabili.
Perché una facciata in lavori può essere un’opportunità di riqualificazione edilizia, oppure un rischio evitabile che costa molto più di quanto si pensa. Ecco la checklist minima da pretendere subito, prima che il ponteggio diventi un rischio:
- accessi chiusi e controllati (non solo “un lucchetto”, ma una gestione reale degli accessi);
- punti di ingresso dall’edificio eliminati o messi in sicurezza, soprattutto finestre e finestroni di vani scala vicini alla struttura;
- illuminazione adeguata e, dove serve, sistemi di allarme: i “ponteggi non allarmati” sono un invito a nozze;
- verifica serale/notturna e regole condominiali chiare (chi controlla, quando, come si segnalano criticità).