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Le aste immobiliari sono un’opportunità d’oro per fare affari nel mercato immobiliare, ma anche un terreno fertile per truffatori senza scrupoli. Lo sa bene un volto noto della TV, vittima di una frode da 357.000 euro.
Le aste giudiziarie immobiliari: opportunità o pericolo?
Le aste immobiliari sono procedure di vendite immobiliari giudiziarie per soddisfare creditori o risolvere situazioni di insolvenza. Il vantaggio principale per gli acquirenti è la possibilità di acquistare immobili a prezzi più bassi rispetto al mercato. Tuttavia, per partecipare all’asta immobiliare senza fregature, è fondamentale comprendere i meccanismi di queste operazioni.
Le aste possono essere senza incanto, in cui i partecipanti presentano offerte segrete in busta chiusa, o con incanto, dove si svolge una gara pubblica con rilanci successivi. Per partecipare, è necessario iscriversi tramite il Portale delle Vendite Pubbliche, versare una cauzione e rispettare i termini di pagamento in caso di aggiudicazione.
Nonostante le aste immobiliari giudiziarie siano regolamentate, rappresentano un terreno fertile per i truffatori che si muovono con sistemi evoluti per colpire i potenziali acquirenti:
- Annunci fasulli su siti non ufficiali: i truffatori pubblicano annunci di case all’asta inesistenti, chiedendo caparre per “bloccare” l’affare e sparendo subito dopo aver ricevuto il denaro.
- Vendita di immobili occupati: alcuni acquirenti si ritrovano con case ancora abitate da inquilini o ex proprietari che rifiutano di andarsene, costringendoli a lunghe battaglie legali.
- Finti intermediari: persone senza alcuna autorità si spacciano per esperti di aste immobiliari, incassano pagamenti per l’acquisto e poi svaniscono nel nulla.
Le truffe sulle case all’asta sempre più sofisticate
Un caso eclatante di truffa nel settore delle aste immobiliari è stato smascherato nel dicembre 2021, quando la Polizia Postale e la Guardia di Finanza di Milano hanno arrestato due individui accusati di aver orchestrato una complessa frode attraverso false aste immobiliari.
Gli indagati avevano creato siti web e indirizzi e-mail riconducibili a studi legali inesistenti, utilizzando documentazione contraffatta con i nomi di magistrati reali. Inoltre, avevano attivato utenze telefoniche e aperto conti correnti intestati a persone ignare presso banche online nazionali ed estere.
Le vittime, convinte di partecipare a vere aste immobiliari, versavano somme di denaro a titolo di caparra per l’acquisto di immobili o autovetture. I proventi illeciti venivano poi trasferiti su conti correnti esteri e convertiti in criptovalute, configurando anche il reato di autoriciclaggio. L’operazione ha portato al sequestro di beni per un valore di circa 100.000 euro.
Chi è la VIP della TV caduta nella trappola?
Un finto intermediario è quello in cui si è imbattuta Alda D’Eusanio noto volto televisivo degli anni 90 e prima decade del 2000. La conduttrice ha raccontato al talk show La Volta Buona su Rai1 di essere stata truffata per ben 357.000 euro da un avvocato che si spacciava per esperto di aste immobiliari.

Tutto è iniziato con un incontro casuale in un contesto apparentemente affidabile: una cena tra amici. L’uomo le aveva raccontato di occuparsi di vendite giudiziarie, guadagnandosi pian piano la sua fiducia.
Dopo un anno di silenzio, il truffatore si è ripresentato con un’offerta apparentemente perfetta per la sua esigenza: un appartamento all’asta proprio di fronte a casa sua da comprare per il fratello. La D’Eusanio si è recata a visitarlo e, convinta della bontà dell’affare, ha iniziato a versare grosse somme di denaro.
Il risultato? Una truffa orchestrata con maestria. La casa esisteva davvero ed era effettivamente all’asta, ma il truffatore non aveva alcun diritto su di essa. Quando D’Eusanio ha scoperto l’inganno, ha denunciato l’uomo, che è stato condannato in primo e secondo grado. Si attende ora il terzo grado di giudizio, con la speranza che possa finalmente scontare la sua pena.
“Non è solo la frustrazione, è la mortificazione” ha dichiarato la conduttrice, sottolineando come la truffa non l’abbia colpita solo economicamente, ma anche emotivamente. “Volevo comprare una casa per mio fratello. Ci siamo cascati in pieno, tanto era il desiderio“.