5 Febbraio 2025
Blog.Edilnet.it »» EdilNet News - Le notizie del giorno »» Hai usato i bonus per ristrutturare casa? Ecco perché rischi una stangata
I bonus per ristrutturare sono un'occasione da cogliere, con la dovuta preparazione

I bonus casa per la ristrutturazione hanno offerto vantaggi straordinari, ma niente (si sa) è a costo zero. Per alcuni contribuenti incombe il rischio di una stangata sotto forma di multe e di pagamenti di imposte arretrate.

 

Le agevolazioni fiscali per ristrutturare casa: un’arma a doppio taglio?

 

Negli ultimi anni, le agevolazioni fiscali per ristrutturare casa sono state accolte da molte persone come un’opportunità unica per migliorare abitazioni e uffici. Gli incentivi fiscali, del resto, hanno presentato numerose opzioni di intervento: dal fu Superbonus al 110%, alla ristrutturazione energetica con l’Ecobonus, fino all’adeguamento sismico con il Sisma Bonus, tanto per citare i principali.

 

Questi incentivi hanno consentito di recuperare parte delle spese sostenute attraverso detrazioni fiscali, sconti in fattura o cessioni del credito. Nel caso del Superbonus, ad esempio, la percentuale di detrazione superava addirittura il 100%, rendendo il beneficio estremamente appetibile. Tuttavia, ora emergono potenziali rischi per chi non ha completato correttamente tutte le procedure richieste.

 

Sempre più contribuenti sono afflitti dal medesimo dubbio e il tono delle domande è su per giù lo stesso: ho completato la ristrutturazione un appartamento nel 2021 per 45.000 euro e con il bonus ristrutturazione sto scaricando il 50% dalla mia dichiarazione dei redditi. È vero che ho degli adempimenti da fare all’Agenzia delle Entrate? Quali sono per l’esattezza e cosa rischio?

 

Quali sono i rischi per chi ha ristrutturato casa con i bonus?

 

Molti contribuenti hanno approfittato dei bonus edilizi per ristrutturare casa, ma non tutti sono consapevoli delle conseguenze legate a eventuali omissioni nei passaggi burocratici. La legge richiede che, in caso di modifiche significative all’immobile, vengano aggiornati i dati catastali. Questa operazione è fondamentale, poiché la rendita catastale – da cui dipendono tasse come l’IMU, la TASI e l’IRPEF – potrebbe aumentare in seguito alla ristrutturazione.

 

Ad esempio, opere che aumentano il numero di vani, migliorano la classe energetica o modificano significativamente la struttura dell’immobile e richiedono una variazione catastale. Se il valore della rendita non viene aggiornato, il proprietario potrebbe pagare meno tasse del dovuto, esponendosi a sanzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate.

 

Quali soni i controlli e gli adeguamenti necessari per evitare problemi?

 

È importante sottolineare che chi ha seguito le regole e si è affidato a tecnici qualificati per le pratiche catastali non dovrebbe avere problemi. Tuttavia, esiste una percentuale di contribuenti che potrebbero trovarsi in difficoltà. Ad esempio, chi ha trascurato di aggiornare i dati catastali potrebbe avere l’amara scoperta di dover pagare differenze d’imposta accumulate negli anni successivi alla ristrutturazione.

 

La normativa è chiara: il mancato aggiornamento dei dati catastali non solo può portare a multe e sanzioni, ma potrebbe anche compromettere il valore della casa in caso di vendita. Una casa con dati catastali corretti non è solo in regola con il fisco, ma è anche più appetibile sul mercato.

 

Se hai ristrutturato casa sfruttando i bonus fiscali, è fondamentale verificare che tutti i passaggi siano stati completati correttamente. Come farlo? Consultare un professionista abilitato, come un geometra e un consulente fiscale, ti permette di capire qual è la situazione e nel caso di correre ai ripari.

 

Sostenere i costi di una variazione catastale è senza dubbio meno oneroso che affrontare una multa, dal momento che l’Agenzia delle Entrate (in caso di violazione) imputerà non solo il costo della pratica, ma anche quello degli oneri burocratici, più la sanzione.

 

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