18 Dicembre 2024
Blog.Edilnet.it »» EdilNet News - Le notizie del giorno »» Fotovoltaico: chi comanda davvero? Il Comune non può più fermarlo
Il futuro dell'energia rinnovabile vince sulla burocrazia: il sole come simbolo di progresso e libertà

Un impianto fotovoltaico splende sotto il sole dorato, contrapposto a un municipio incatenato che rappresenta la burocrazia superata. Le catene spezzate simboleggiano la liberazione e il progresso verso l'energia rinnovabile.

La sentenza del Tar Lombardia n. 3464/2024 ha sgretolato le pretese dei Comuni di imporre limiti alla realizzazione di impianti fotovoltaici.

 

Stop a regolamenti arbitrari e vincoli non giustificati: il fotovoltaico non è terreno di conquista per le amministrazioni locali.

 

La battaglia legale

 

Una società attiva nel settore delle energie rinnovabili (Biwo Rinnovabile S.r.l.) aveva chiesto una procedura semplificata per realizzare un impianto fotovoltaico su terreni agricoli, ma il Comune ha bocciato il progetto adducendo presunte violazioni del regolamento edilizio. Una mossa che si è rivelata un boomerang. La società ha portato il caso davanti al Tar, contestando che il Comune non ha l’autorità per vietare o regolamentare l’installazione di impianti fotovoltaici: queste competenze spettano esclusivamente a Stato e Regioni.

 

E c’è di più. La legge attuale non consente di dichiarare “off-limits” un’area per il fotovoltaico, ma prevede piuttosto che alcune zone siano tutelate in modo da bilanciare gli interessi in gioco. In altre parole, il Comune non può inventarsi vincoli senza base normativa.

 

Il giudizio del Tar

 

Il progetto in questione rientrava in un’area considerata idonea secondo l’articolo 20 del Dlgs 199/2021, e il Tar Lombardia ha chiarito che i Comuni non hanno margine di manovra per decidere, direttamente o indirettamente, dove si possano collocare questi impianti. La loro unica possibilità è intervenire sugli aspetti costruttivi, ma sempre rispettando il principio di proporzionalità e senza ostacolare lo sviluppo delle energie rinnovabili.

 

Norme locali bocciate

 

Le limitazioni introdotte dal Comune sono state giudicate eccessive e in contrasto con il “favor legis” per le energie rinnovabili. Tra queste: la richiesta di superfici minime, distanze rigide da strade o beni culturali, e altre restrizioni arbitrarie. Una strategia di ostacolo che cozza non solo con il Dlgs 199/2021, ma anche con il Regolamento (UE) 2022/2577, che promuove attivamente la transizione energetica.

 

Il nostro commento sul fatto

 

La sentenza suona come un avvertimento: il sole non si blocca con carte bollate e vincoli locali. In un momento storico in cui la transizione energetica è un imperativo, le amministrazioni comunali farebbero bene a concentrarsi su come facilitare, non ostacolare, l’adozione delle rinnovabili. Il fotovoltaico non aspetta i capricci della burocrazia.

 

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