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Il Sole 24 Ore anticipa una nuova indagine di mercato per il settore delle nuove costruzioni residenziali in Italia: sono in calo drastico e costano sempre di più. Vediamo cosa succede nelle principali città e cosa dicono le previsioni per il 2025.
Perché ci sono sempre meno nuove abitazioni disponibili?
L’analisi condotta da Abitare co. e anticipata da Il Sole 24 Ore ha messo in luce una tendenza preoccupante nel panorama immobiliare italiano: le nuove costruzioni di case stanno diminuendo in maniera significativa. Nel 2024, infatti, le nuove abitazioni rappresentano in media solo il 9% del totale degli immobili in vendita, con un’offerta in calo del 5,5% rispetto all’anno precedente. Nonostante la riduzione dei lanci sul mercato, i prezzi continuano a salire, attestandosi a una media di circa 5.030 euro al mq, con un incremento del 4,8% rispetto al 2023.
Questa situazione si spiega in parte dalle difficoltà burocratiche e dalle interpretazioni contrastanti delle norme urbanistiche, che hanno portato al blocco di numerosi cantieri, specialmente in metropoli come Milano e Genova. Gli ostacoli normativi, infatti, hanno rallentato notevolmente l’attività edilizia, creando uno stallo che si riflette direttamente sulla disponibilità di nuove abitazioni.
In tale contesto, il mercato si trova a dover far fronte a una domanda che, nonostante le elevate aspettative, deve confrontarsi con un’offerta estremamente limitata di nuove costruzioni residenziali. Per di più, la compravendita di un immobile nuovo richiede in media poco più di cinque mesi, un dato che evidenzia come la scarsità dell’offerta influisca sui tempi di transazione e contribuisca ad un clima di incertezza generale.
Il mercato delle nuove costruzioni residenziali nelle principali città italiane
Le dinamiche del mercato delle case nuove variano notevolmente da città a città. Alcune metropoli mostrano segni di crescita nelle compravendite, mentre altre sono investite da un netto rallentamento.
In particolare, Palermo, Bologna e Napoli si distinguono per una crescita rispettiva delle transazioni del +39,3%, +21% e +20,3%, a testimonianza di una domanda in espansione in determinate aree del paese. Al contrario, Genova, Torino, Milano e Roma hanno registrato cali significativi, rispettivamente del -36,4%, -18,3%, -16,7% e -14%, mentre Firenze ha subito un lieve decremento dello 0,8%.
Le differenze tra le città non si limitano al solo andamento delle compravendite delle nuove costruzioni: i prezzi medi per metro quadro mostrano forti disparità. Ad esempio, comprare casa a Milano è un’operazione più onerosa rispetto ad altre città anche per il nuovo, con un prezzo medio di 7.250 euro al mq e cifre che possono arrivare fino a 15.400 euro nelle zone centrali, mentre a Palermo il costo scende intorno ai 3.000 euro al mq.
Di seguito, una tabella comparativa esplicativa che riassume i dati chiave:
Città |
Variazione compravendite (%) |
Prezzo medio (€/mq) |
Quota nuove abitazioni (%) |
---|---|---|---|
Palermo |
+39,3 |
3.000 (+2,1%) |
4 |
Bologna |
+21 |
4.500 (+3,8%) |
22 |
Napoli |
+20,3 |
4.100 (+8,3%) |
2,5 |
Genova |
-36,4 |
4.700 (+5,5%) |
4,3 |
Torino |
-18,3 |
4.730 (+5,6%) |
8 |
Milano |
-16,7 |
7.250 (+5,7%) |
12,9 |
Roma |
-14 |
6.450 (+5,2%) |
8 |
Firenze |
-0,8 |
5.500 (+2,2%) |
10 |
Questa tabella evidenzia le differenze in termini di variazione delle compravendite, ma anche nei prezzi medi e nella quota di immobili nuovi. Le aree centrali, ad esempio, presentano prezzi notevolmente superiori rispetto alle zone semicentrali e periferiche, riflettendo la diversità della domanda e le peculiarità dei singoli mercati locali.
Quali scenari si prospettano per il settore delle nuove costruzioni residenziali?
Le previsioni per il 2025 indicano la possibilità di una lieve ripresa nel settore delle nuove costruzioni, sebbene il contesto rimanga caratterizzato da numerose sfide. In particolare, l’indagine di mercato sopra citata prevede un incremento delle compravendite intorno al 2% e una crescita dei prezzi di vendita di almeno il 3% rispetto ai primi sei mesi dell’anno precedente.
Tuttavia, la situazione non appare del tutto rassicurante: in città come Milano, la presenza di numerosi cantieri fermi a causa di un decreto bloccato in Senato contribuisce a mantenere alta la pressione sui prezzi, generando un clima di incertezza che potrebbe rallentare il rilancio del settore.
L’orizzonte per il 2025 resta quindi incerto. Da un lato, il possibile aumento delle compravendite potrebbe rappresentare un segnale positivo per il rilancio del comparto edilizio delle nuove costruzioni. Dall’altro, la scarsità di offerta e le problematiche normative rimangono fattori di rischio per l’emergenza casa che necessita interventi mirati per risolvere questioni cruciali come lo sblocco dei cantieri e gli incentivi l’edilizia popolare scalabile.