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Le alluvioni sempre più frequenti e più violente spingono gli italiani e riflettere sugli impatti del cambiamento climatico sulle proprie case. Cresce l’insicurezza e urgono contromisure per difendersi.
Alluvioni e disastri naturali: gli italiani temono per le loro case
Le alluvioni in Emilia-Romagna e, oltre confine, il disastro nella zona di Valencia in Spagna stanno modificando il concetto di sicurezza degli italiani: il cambiamento climatico spinge a riconsiderare anche le scelte sulla casa.
Una recente indagine, mostra che appena il 16% delle persone in Italia ritiene la propria abitazione al sicuro, mentre oltre il 40% è molto preoccupato dalla concreta possibilità di perdere tutto per eventi climatici estremi. Ma la percentuale è superiore all’80% considerando chi negli ultimi anni si è sensibilizzato sul tema.
E anche i dati ISPRA, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, non sono confortanti: il 94% dei territori comunali italiani è potenzialmente a rischio di alluvioni e di frane e, in generale, di eventi calamitosi.
Come difendere la casa dal cambiamento climatico?
Un italiano su tre, precisamente il 32%, ha già preso in considerazione l’idea di cambiare casa per trasferirsi in una zona più sicura o ha già effettuato il cambiamento.
Tuttavia, la questione principale resta il trovare queste cosiddette “zone più sicure”: secondo il 20% degli italiani, infatti, nessun luogo del Paese è completamente immune dagli effetti del cambiamento climatico e dagli eventi estremi.
Tornando ai dati ISPRA, in Italia ci sono circa 2 milioni di edifici ad alto rischio di frane e inondazioni, un rischio che cresce con l’aumento degli eventi climatici estremi.
Aumentano così le richieste di misure preventive. Secondo un’indagine, il 40% degli italiani ritiene urgenti gli interventi per migliorare la sicurezza del territorio e ridurre il rischio idrogeologico, mentre il 33% punta sul rafforzamento della stabilità degli edifici.
In un contesto di crescenti disastri naturali, molte persone guardano anche alla sicurezza economica: quasi il 60% degli intervistati prenderebbe in considerazione l’assicurazione della casa come strumento di protezione contro i danni legati al maltempo.
Danni in casa da alluvioni ed eventi estremi: è possibile prevenirli?
Solo nel 2023, circa 5 milioni di italiani hanno subito danni alle loro abitazioni a causa del maltempo: un dato che evidenzia come il rischio idrogeologico sia ormai distribuito in diverse aree del Paese, con temporali tropicali e grandinate estive sempre più frequenti e imprevedibili.
In alcuni casi, la stabilità stessa degli edifici viene compromessa dall’acqua, con gravi pericoli per la sicurezza strutturale.
Cosa si può fare per ridurre i rischi derivanti dal cambiamento climatico? Oltre a valutare una polizza assicurativa, sono diverse le azioni preventive da considerare per proteggere la propria abitazione:
- Manutenzione del tetto e pulizia grondaie: prima della stagione delle piogge, è fondamentale assicurarsi che il tetto sia integro e che non vi siano tegole danneggiate. Le grondaie devono essere pulite da foglie e detriti, per garantire il corretto deflusso dell’acqua piovana ed evitare allagamenti.
- Analisi le fondamenta e riparare eventuali crepe nei muri: è consigliato effettuare un controllo accurato per capire se le fondazioni sono sicure e delle pareti esterne per rilevare eventuali crepe. Anche le piccole fessure possono rappresentare un rischio, poiché facilitano le infiltrazioni d’acqua che, nel lungo periodo, possono indebolire la struttura dell’edificio.
- Installare barriere antiallagamento e paratie: chi vive in zone a rischio di inondazioni può prendere in considerazione l’uso di barriere anti-inondazione o di sacchi di sabbia per proteggere gli ingressi. Anche una pompa di scarico può rivelarsi utile in caso di allagamento della cantina o del seminterrato.
Le sfide poste dal cambiamento climatico richiedono azioni sia individuali che collettive. Oltre alla messa in sicurezza delle abitazioni, occorre sensibilizzare e promuovere politiche preventive per mitigare l’impatto dei disastri naturali sul territorio e sulle comunità.