21 Luglio 2025
Blog.Edilnet.it »» EdilNet News - Le notizie del giorno »» Silicio addio: a Pisa nasce il fotovoltaico urbano che trasforma la plastica in energia
Due pannelli per fotovoltaico urbano in plastica riciclata, uno rosso e uno verde, su superficie chiara, illuminati dal sole. Tecnologia sostenibile sviluppata a Pisa.

Basta vetro e silicio: a Pisa nascono pannelli solari urbani in plastica riciclata, colorati, efficienti e amici dell’ambiente. Ecco l’innovazione tutta italiana che potrebbe cambiare il futuro del fotovoltaico urbano.

 

Fotovoltaico in plastica riciclata: come funziona?

 

A Pisa, una rivoluzione solare urbana è alle porte: l’Università di Pisa ha progettato concentratori solari luminescenti (LSC) realizzati in plastica acrilica rigenerata (PMMA), capaci di catturare e convogliare la luce solare verso piccoli moduli fotovoltaici posti sui bordi delle lastre.

 

Questa tecnologia si differenzia dai classici pannelli fotovoltaici in silicio e vetro grazie a trasparenza, leggerezza, colore e adattabilità architettonica. È pensata per integrarsi in pensiline, serre, facciate continue e vetrate delle città, portando il fotovoltaico urbano in plastica riciclata nel cuore degli spazi pubblici.

 

Il cuore del progetto sta nell’utilizzo di PMMA derivato da rifiuti plastici post-consumo, rigenerato chimicamente: un’alternativa sostenibile alle tradizionali materie prime fossili. A livello prestazionale, i materiali ottenuti mantengono un’efficienza ottica ed elettrica elevata, paragonabile a quella del PMMA vergine.

 

Secondo il professor Andrea Pucci, coordinatore del progetto LUCE, l’obiettivo è “portare l’energia solare dentro le città, in modo colorato e sostenibile”. Il progetto è finanziato nell’ambito di Next Generation EU – Missione 4 e coinvolge un team multidisciplinare attivo sul fronte della transizione energetica urbana.

 

Tabella vantaggi per il fotovoltaico urbano

 

Uno degli elementi più sorprendenti di questa innovazione è l’impatto positivo sull’ambiente. Lo studio condotto ha messo a confronto, per la prima volta in modo sistematico, le prestazioni di pannelli fotovoltaici in PMMA vergine con quelle di pannelli in r-MMA (metil metacrilato rigenerato).

 

Risultato? A parità di efficienza, i pannelli in materiale riciclato permettono una riduzione delle emissioni di CO₂ fino al 75%. Una cifra che diventa ancora più significativa se si considera l’intero ciclo di vita rispetto ai tradizionali pannelli al silicio, ben più energivori nella fase produttiva.

 

I ricercatori hanno riscontrato prestazioni equivalenti anche sul piano ottico ed elettrico. Tuttavia, la presenza di composti residuali come il metil-isobutirrato (MIB), derivante dal processo di riciclo, può accelerare la fotodegradazione sotto UV. Questo implica che la purificazione del monomero rigenerato sarà un passaggio fondamentale per migliorare la durabilità a lungo termine dei dispositivi usati per il fotovoltaico urbano.

 

Parametro analizzato

PMMA vergine

PMMA riciclato (r-MMA)

Efficienza ottica ed elettrica

Alta

Alta

Emissioni di CO₂ (ciclo di vita)

100%

Fino a -75%

Presenza di composti degradanti (es. MIB)

No

Durabilità in esposizione UV

Elevata

Da migliorare

Compatibilità con elementi architettonici urbani

Limitata

Elevata

 

Quali sono le applicazioni pratiche per il fotovoltaico urbano?

 

L’innovazione non è rimasta confinata nei laboratori: già nel 2023, una pensilina fotovoltaica a Livorno ha rappresentato il primo banco di prova pubblico, anche se in quell’occasione erano ancora impiegate lastre acriliche da sintesi e non riciclate. La sperimentazione reale ha confermato la resistenza e la validità dei materiali sviluppati.

 

Il progetto LUCE ha coinvolto anche il CNR-ICCOM di Firenze e l’Università di Napoli Federico II, con un team guidato da Pucci e composto da Marco Carlotti, Alberto Picchi e Hanna Pryshchepa. L’impegno condiviso ha portato alla pubblicazione dello studio sulla rivista scientifica RSC Applied Polymers, selezionato dalla Royal Society of Chemistry tra i contributi più rilevanti agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite.

 

Il futuro del progetto per il fotovoltaico urbano punta su due fronti principali:

 

  • Migliorare la purificazione del r-MMA, per eliminare del tutto i residui che accelerano il degrado;
  • Estendere la sperimentazione in contesti urbani reali, integrando i pannelli in edifici pubblici e infrastrutture intelligenti.

 

In un momento storico in cui la transizione energetica si gioca anche sulla capacità di integrare il solare nelle città, questa tecnologia Made in Italy si candida a diventare un game changer, superando i limiti visivi dei moduli standard.

 

Iscriviti e Resta Aggiornato
Notificami
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments