22 Gennaio 2025
Blog.Edilnet.it »» EdilNet News - Le notizie del giorno »» Bitume all’acqua per il Giubileo: il solito rattoppo all’italiana per coprire le buche a Roma
Immagine del viale che conduce a San Pietro a Roma trafficato di motorini e persone. Una situazione a rischio in vista del Giubileo 2025.

Non è un asfalto green, né una soluzione ecologica per i lavori stradali, ma solo l’ennesimo caso di cattiva gestione dei soldi pubblici. 70 appalti per il Giubileo di Roma sono sotto inchiesta.

 

Buche e scandali in vista del Giubileo

 

A Roma, il Giubileo del 2025 si avvicina, ma le strade della città potrebbero essere il teatro di un disastro annunciato. Strade asfaltate con bitume di scarsa qualità, collaudi approvati con leggerezza e un sistema corruttivo che coinvolge cinque funzionari e due agenti della stradale: questo lo scenario inquietante che rischia di esplodere proprio mentre Roma si prepara ad accogliere milioni di pellegrini.

 

L’inchiesta sulle tangenti per lavori pubblici mal eseguiti sta scuotendo la Capitale, con oltre 70 appalti e quasi cento milioni di euro sotto la lente della procura. La figura chiave è Mirko Pellegrini, imprenditore quarantaseienne con radici nella Capitale ma residente a Frascati.

 

Secondo l’accusa, le sue aziende hanno ottenuto una pioggia di appalti da enti pubblici, dal Comune di Roma alla Regione Lazio, fino al ministero della Difesa. E mentre la giustizia fa il suo corso, la città si interroga su quali strade sono a rischio. Il pericolo non è solo quello di nuovi disagi per i residenti, ma anche di un danno d’immagine incalcolabile per Roma durante il Giubileo.

 

Lavori Giubileo sotto accusa: bitume diluito e strade a rischio

 

Il cuore del problema risiede nella qualità dei materiali utilizzati e nelle procedure adottate per il rifacimento delle strade. Dalle indagini emerge un quadro allarmante: bitume annacquato, strati di cemento mancanti e collaudi approvati nonostante evidenti carenze. Un contesto che lascia poco spazio alla fiducia nei confronti di chi avrebbe dovuto garantire la sicurezza delle infrastrutture.

 

Secondo i pubblici ministeri, i funzionari indagati avrebbero favorito le aziende di Pellegrini in cambio di tangenti. I lavori mal eseguiti non si limitano alle strade comunali: sono coinvolti anche progetti di rilevanza nazionale, come il rifacimento di via di Marco Simone in occasione della Ryder Cup. Un caso emblematico che solleva dubbi sulla capacità delle istituzioni di vigilare sui cantieri.

 

Il Campidoglio corre ai ripari: verifiche sui cantieri coinvolti

 

Di fronte a questa situazione, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha garantito che non ci sono, al momento, legami diretti tra gli appalti sotto inchiesta e i lavori già programmati per il Giubileo. Tuttavia, il primo cittadino ha ordinato una verifica approfondita su tutti gli interventi eseguiti dalle ditte coinvolte nello scandalo. “Dobbiamo garantire la massima sicurezza e trasparenza”, ha dichiarato, cercando di rassicurare i cittadini.

 

Tra le strade già segnalate dai magistrati come a rischio figurano Largo De Bosis, nei pressi dello Stadio Olimpico, via della Magliana e viale della Serenissima. A queste si aggiungono interventi su via Damiano Chiesa, un tratto della banchina destra del Tevere e lavori nelle scuole primarie e secondarie del Municipio XI. Perfino la segnaletica orizzontale e verticale del Municipio X, a Ostia, è finita sotto la lente. La task force voluta dal Campidoglio rappresenta una corsa contro il tempo per accertare eventuali responsabilità e prevenire disastri.

 

Il nostro commento alla notizia

 

Mentre i pellegrini di tutto il mondo si preparano a visitare Roma per il Giubileo, la città si trova a fare i conti con un sistema che privilegia il profitto di pochi a discapito della sicurezza di molti. Le buche e i cedimenti non sono solo un problema tecnico: sono il simbolo di una politica che troppo spesso chiude un occhio davanti agli interessi privati.

 

Se non verrà fatta chiarezza, il rischio è che il Giubileo, invece di essere un momento di rinascita e orgoglio per Roma, si trasformi in un’ulteriore occasione per mettere in evidenza il degrado e la mala gestione. La sfida è aperta, ma il tempo stringe e le buche da rattoppare sono molte di più di quelle sull’asfalto!

 

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