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I Property Manager sono pronti a un nuovo ricorso al TAR. Succede a Firenze dove è in corso un’annosa diatriba sulla delibera comunale che blocca gli affitti brevi nel centro storico area UNESCO.
Affitti brevi a Firenze, cosa sta succedendo?
A luglio la Sentenza del TAR – che aveva dichiarato decaduto il divieto degli affitti brevi nel centro storico area UNESCO – ha aperto nuovi scenari. Da una parte il Comune di Firenze e dall’altra associazioni di categoria e proprietari immobiliari.
Una “guerra” che si preannuncia lunga e ricca di colpi di scena.
A prendere posizione in questi giorni è l’associazione Property Managers Italia che, attraverso il presidente Lorenzo Fagnoni, sottolinea alcune implicazioni della delibera comunale sostenuta dal sindaco Nardella e adesso dalla neosindaca Funaro.
L’attenzione è alta, soprattutto da parte dei proprietari che si fanno carico dei costi del property management per mettere a frutto le proprietà immobiliari, ma anche di quelli che scelgono di gestire autonomamente gli immobili.
La posizione dell’Associazione Property Manager sugli affitti brevi a Firenze
Lorenzo Fagnoni dichiara che la delibera toglie il diritto di libera scelta su come affittare la proprietà privata. A suo parere gli affitti brevi sono solo la punta dell’iceberg: il problema è l’aumento non gestito dei flussi turistici.
Per tutelare il diritto alla casa, senza intaccare il libero uso della proprietà privata, il presidente dell’Associazione Property Manager suggerisce misure di agevolazioni fiscali per i proprietari che fanno affitti lunghi, come una cedolare secca al 10%.
Inoltre, Fagnoni sottolinea come da un lato la Regione Toscana autorizza gli hotel e gli alberghi ad aumentare la propria capacità ricettiva e dall’altra il Comune di Firenze limita il raggio di azione degli imprenditori privati del settore.
Il tutto a scapito di piccoli proprietari e a vantaggio dei grandi gruppi. Per tale motivo, i Property Manager sono pronti a fare ricorso nuovamente al TAR: la delibera è illegittima, dal momento che non si può limitare l’uso della proprietà privata né modificare il contratto di locazione che è a livello nazionale.
Anche Confedilizia Firenze contro il Comune
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Confedilizia Firenze che, per bocca del suo presidente Gianfranco Ghilardi, sottolinea alcuni problemi atavici del capoluogo toscano: il centro storico, che si è spopolato dalla fine degli anni ’90, è diventato invivibile per le famiglie.
Mancano negozi di prossimità, scarseggiano i parcheggi. Insomma, la gestione turista-centrica non rende giustizia alla corretta fruizione dell’area Unesco: bisogna riqualificare il centro mediando tra le esigenze residenziali locali e i trend turistici globali.
La soluzione di Confedilizia è quella di favorire le locazioni di medio-lungo periodo, riducendo il canone di locazione rispetto a quello di mercato e incentivando i proprietari che optano per questa opzione rispetto agli affitti brevi.