3 Novembre 2025
Blog.Edilnet.it »» EdilNet News - Le notizie del giorno »» Maxi truffa nelle aste immobiliari: casa da 700.000 svenduta a 27.000
Scena su truffa aste immobiliari: martelletto su atti, banconote in euro e sirena rossa, figure in ombra, atmosfera tesa.

Smascherata a Roma una rete che truccava le aste immobiliari: tre arresti, aggiudicazioni pilotate e immobili di lusso svenduti per poche migliaia di euro. E non è un episodio isolato: indagini anche a Taranto. Ecco perché chi compra all’asta deve alzare le antenne.

 

Frodi nelle aste immobiliari: come funziona il raggiro

 

Le aste immobiliari di nuovo in odore di truffa. Altro che “affare sicuro”: le indagini della Guardia di Finanza di Roma, Compagnia di Velletri, coordinate dalla Procura, descrivono un sistema collaudato di finte vendite giudiziarie. Secondo gli investigatori, alcuni professionisti incaricati delle aste – figure che dovrebbero garantire trasparenza – avrebbero violato i doveri del loro ruolo pilotando le aggiudicazioni a favore di soggetti compiacenti.

 

Come? Attraverso la falsificazione delle procedure e la creazione di un’apparente “storia” d’asta: in un caso sono state certificate 17 tornate mai svolte davvero, con l’unico scopo di far crollare la base d’asta. Meno concorrenza, prezzo più basso, affare assicurato… ma solo per chi siede al tavolo giusto.

 

Il quadro ipotizzato parla di corruzione e turbativa d’asta: non un inciampo isolato, ma l’ennesimo campanello d’allarme su falle che nel mercato delle aste giudiziarie sembrano far comodo a troppi.

 

Il caso simbolo di Roma: da 700.000 a 27.000 euro

 

L’episodio che fa più rumore è quello di un immobile dal valore stimato oltre 700.000 euro, finito all’aggiudicazione per appena 27.000 euro. Un divario che grida vendetta e che, secondo l’accusa, sarebbe stato “oltrato” dal pagamento in contanti di una tangente da 40.000 euro da parte di un cittadino indiano. Durante le perquisizioni, le Fiamme Gialle avrebbero rinvenuto macchinette conta-soldi e circa 30.000 euro in contanti: indizi di un meccanismo che vive di liquidità, opacità e favori reciproci. Tre persone sono finite ai domiciliari.

 

A ribadire che il fenomeno non è confinato alla Capitale, arriva il fronte pugliese: a Taranto la Procura indaga tre soggetti (tra cui un’avvocata per la quale si valuta l’interdizione) con l’accusa di aver garantito “accessi privilegiati” alle aste, incassato e poi fatto perdere le tracce. Sequestrati circa 70.000 euro. Due storie, un copione: promettere scorciatoie, aggirare le regole e monetizzare l’illecito.

 

Allerta nazionale e consigli pratici: come tutelarsi

 

La morale è scomoda ma necessaria: l’asta immobiliare può essere un’opportunità, ma non è un parco giochi. Ecco alcune mosse difensive che chiunque dovrebbe adottare prima di esporsi con il portafogli.

 

  1. Verificare sempre che l’avviso e la documentazione siano pubblicati sui canali ufficiali (Portale delle Vendite Pubbliche, siti dei tribunali, professionisti delegati). Diffidare di “scorciatoie” o di avvisi circolanti solo via messaggistica.
  2. Pretendere la tracciabilità: niente contanti, niente “acconti informali”, niente consulenti che chiedono denaro prima di documenti e appuntamenti. Ogni pagamento dev’essere giustificato e tracciato.
  3. Leggere perizie e avvisi di vendita da cima a fondo, verificare l’esistenza dell’immobile e richiedere la visita quando prevista. Se qualcuno scoraggia la visita, è un red flag.
  4. Chiedere il supporto di un professionista terzo e indipendente (notaio, avvocato, consulente tecnico) che non sia coinvolto nella procedura. La parcella costa meno di una truffa.
  5. Segnalare subito richieste “grigie” o sospette a Guardia di Finanza e Carabinieri. Le indagini nascono spesso da denunce di cittadini esasperati.

 

Finché certi buchi non verranno chiusi, chi compra all’asta deve giocare in difesa: verifiche, tracciabilità, zero ingenuità. Le “occasioni irripetibili” esistono, ma quando qualcuno vi chiede di spegnere la luce della trasparenza… l’occasione siete voi.

 

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