
La recente ristrutturazione di una delle case igloo di Milano scatena la polemica sui social. L’intervento ha trasformato l’iconica abitazione in un ambiente ultramoderno e si fronteggiano da un lato gli estimatori del design e dall’altro i difensori della tradizione. Chi ha ragione?
Un’icona dell’architettura trasformata: innovazione o scempio?
Le case igloo di Milano, storiche abitazioni a cupola del quartiere Maggiolina, tornano sotto i riflettori. Un recente restyling ha scatenato un’ondata di polemiche sui social, dividendo il pubblico tra ammiratori dell’innovazione e difensori della tradizione.
Il Villaggio dei Giornalisti ospita dodici di queste strutture avveniristiche, progettate nel Dopoguerra da Mario Cavallè con una tecnica costruttiva ispirata agli Stati Uniti. Situate in via Lepanto, queste case uniche hanno sempre attirato curiosità e visite guidate. Tuttavia, la ristrutturazione di una di esse ha acceso un acceso dibattito: è stata davvero valorizzata o brutalmente stravolta?
La ristrutturazione dell’igloo a Milano [VIDEO]
Nel 2023 una delle case igloo è stata messa in vendita per circa 400.000 euro, accendendo l’interesse degli appassionati di architettura. Oggi, il suo restyling ha completamente ribaltato l’atmosfera originale. In particolare, il progetto di ristrutturazione sembra aver abbracciato in maniera estrema il concetto di igloo, spingendosi fino a creare un ambiente quasi surreale.
Visualizza questo post su Instagram
Il piano terra presenta un angolo cottura preceduto da un tavolo in vetro, accompagnato da un coffee table che richiama un cubo di ghiaccio. Il bianco dominante rende lo spazio volutamente freddo, mentre il soffitto decorato con stalattiti artificiali strizza l’occhio a scenari glaciali da film di fantascienza. Anche il pavimento in onice nella zona soggiorno evoca un’atmosfera più da ghiacciaio che da casa calda e vivibile. Il seminterrato ospita persino una fontana decorativa, un bar total white e una vasca idromassaggio.
Il dibattito si accende sui social: i commenti degli utenti e la risposta ufficiale
Non è la prima volta che le case igloo di Milano subiscono modifiche. Già negli anni ‘60 si parlava della loro demolizione, scongiurata solo grazie all’intervento dell’architetto Luigi Figini. Oggi, però, il problema sembra essere di natura estetica e culturale: quanto è lecito trasformare un’icona architettonica per adattarla alle esigenze moderne? Se da un lato alcuni apprezzano la creatività e l’eleganza del nuovo design, dall’altro molti utenti sui social criticano aspramente l’intervento.
Così nei commenti si legge: “Come rovinare una struttura storica“. Mentre un altro scrive: “Serve coerenza con materiali, luogo ed epoca. Così è solo un pugno nell’occhio“. E ancora, un altro utente commenta: “È la fiera del trash“. Dalla pagina Instagram “The Igloo Milano” arriva però una risposta ufficiale alle critiche sottolineando come l’eliminazione di controsoffitti e delle varie aggiunte successive riporti l’ambiente al suo aspetto iniziale.
Tuttavia, la polemica è tutt’altro che chiusa. Il confine tra restauro e snaturamento rimane sottile, e il dibattito su questa trasformazione continua ad accendere gli animi.