21 Novembre 2024
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Unità e Protesta nel Settore Edilizio e degli Impiantisti per l'Equità Fiscale

Le ultime mosse del governo hanno scatenato una vera e propria tempesta nel settore edilizio e degli impianti.

 

Un aumento imprevisto della ritenuta sui bonifici, destinati ai pagamenti con detrazioni fiscali, ha portato gli imprenditori ad alzare la voce contro quello che viene percepito come un trattamento ingiusto da parte dello Stato, molto più severo rispetto a quello riservato ad altri settori, come l’agricoltura.

 

Il cuore della protesta

 

Rino Carpenè, artigiano esperto e presidente di CNA Vittorio Veneto, incarna la voce della protesta. La decisione di incrementare la ritenuta dal 8% all’11% significa, a suo dire, una pressione fiscale insostenibile che grava direttamente sui ricavi, piuttosto che sul reddito effettivo. Questo divario tra ricavo e reddito rappresenta, secondo Carpenè, un carico fiscale ingiusto che minaccia seriamente la liquidità delle imprese.

 

Analisi d’impatto: uno sguardo ai numeri

 

La misura ha un impatto notevole sul settore, con stime che parlano chiaro: per le imprese con un alto livello di affidabilità, la nuova ritenuta traduce una parte significativa del loro reddito in un prelievo fiscale anticipato. Questo carico fiscale anticipato si traduce in percentuali che superano il 40% del reddito per le imprese individuali e si avvicinano addirittura al 100% per le società di capitali.

 

L’eco della protesta

 

La situazione ha catalizzato un’ampia solidarietà tra gli imprenditori, che vedono nelle parole di Carpenè l’espressione del loro disagio. La critica non si limita alla misura in sé, ma si estende al confronto con altri settori, come quello agricolo, dove la burocrazia viene percepita come uno strumento per accedere a contributi e agevolazioni, piuttosto che come un ulteriore peso fiscale.

 

Verso una risoluzione?

 

Il settore chiede al governo di riconsiderare l’aumento della ritenuta, sottolineando la necessità di una politica fiscale che tenga conto delle reali capacità economiche delle imprese. L’obiettivo è evitare che questo ulteriore onere finanziario si traduca in un rallentamento dell’intero comparto, già messo a dura prova da una congiuntura economica sfavorevole.

 

La situazione attuale pone dunque le imprese di fronte a una sfida significativa. La protesta contro l’aumento delle ritenute sui bonifici riflette un malcontento più ampio verso una politica fiscale percepita come ingiusta e poco sensibile alle esigenze del settore. L’appello al governo per una revisione della misura è un grido di aiuto che spera in una risposta rapida e efficace, per evitare ripercussioni a lungo termine sull’intero tessuto produttivo nazionale.

 

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