I permessi per ristrutturare casa internamente: quali sono

Quali permessi per ristrutturare casa internamente? Una guida su autorizzazioni edilizie, su quando è necessario averle e sui relativi costi.

I permessi per ristrutturare casa internamente: quali sono
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Ristrutturare casa internamente: quali permessi bisogna richiedere? Una guida rapida e veloce sulle autorizzazioni edilizie e su quando è necessario averle. Costi burocratici delle pratiche, Enti preposti al rilascio e agevolazioni fiscali riconosciute dalla Legge di Stabilità. Tutto quello che dovete sapere prima di iniziare i lavori di ristrutturazione d’interni della vostra casa.

 

i permessi per ristrutturare casa internamente

 

 

Permessi per ristrutturare casa internamente: quali sono?

 

Non sempre per procedere alla ristrutturazione degli interni di una casa è necessario essere in possesso di determinati permessi da parte del Comune. In base alla portata e alla natura dei lavori stessi, infatti, è possibile distinguere due tipi interventi: quelli di ristrutturazione ordinaria (cosiddetti di edilizia libera) e quelli rientranti nella cosiddetta manutenzione straordinaria.

 

Per i primi, nello specifico, non è necessario presentare nessun tipo di autorizzazione preventiva agli uffici Comunali. Per i secondi, al contrario, è necessario procedere mediante consegna di un’apposita denuncia. Ma andiamo con ordine e cominciamo con lo spiegare quali sono i lavori di ristrutturazione rientranti nel campo dell’edilizia libera e quali, invece, fanno parte di tra quelli di manutenzione straordinaria.

 

Sono interventi di ristrutturazione ordinaria tutti quei lavori di ristrutturazione temporanei e di dimensioni contenute che, di fatto, non vanno ad incidere o modificare la struttura dell’edificio (né al suo interno e né al suo esterno). Se dovete, per esempio, pavimentare il vostro appartamento, procedere con la riparazione o la manutenzione degli impianti interni (elettrici, idrici, di riscaldamento etc.) oppure ancora ristrutturare la cucina o il bagno (con relativa installazione dei sanitari e dell’impianto idrico-sanitario), in tutti questi casi non sarete costretti a richiedere nessun titolo abilitativo per procedere con i lavori. In ogni caso l’elenco completo di tutti i lavori di edilizia libera lo potete trovare in allegato al decreto n. 222 del 2016 (contenente il glossario unico con gli interventi non soggetti a CILA, SCIA o permesso di costruire).

 

interni casa ristrutturati

 

Nel Testo Unico sull’Edilizia aggiornato, invece, è possibile prendere visione dei lavori di ristrutturazione rientranti nella manutenzione straordinaria per cui, nello specifico, è necessario presentare la CILA, la SCIA o il Permesso di Costruire. I vostri interventi rientreranno tra quelli di manutenzione straordinaria se e quando i lavori di ristrutturazione interna andranno ad incidere sulla struttura dell’edificio (modificandola o alternandola).

 

Di questi fanno parte, per esempio, la sostituzione di infissi o persiane con modifica di materiale e tipologia degli stessi, alterazione dei volumi delle superfici, sostituzione caldaia (in quanto considerata componente essenziale dell’impianto di riscaldamento), realizzazione di elementi di sostegno oppure ancora di parti strutturali dell’edificio. Fatte queste premesse, dunque, adesso è necessario capire quando bisogna presentare la SCIA, quando la CILA e quando invece il Permesso di Costruire.

 

La SCIA, ovvero la Segnalazione Certificata di Inizio Attività, va presentata per tutti gli interventi di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento e ristrutturazione della struttura dell’edificio che, però, non comportino una modifica della volumetria dello stesso e della sua destinazione d’uso.

 

Questi, infine, non devono alterare nemmeno i parametri urbanistici del territorio. In caso contrario dunque, cioè qualora con la manutenzione straordinaria si vadano a porre in essere lavori che comportino la trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio, allora sarà necessario richiedere il Permesso di Costruire.

 

La costruzione di una nuova struttura, per esempio, è uno di quei interventi di manutenzione straordinaria capace di modificare la volumetria urbanistica del territorio, per cui è necessario quindi richiedere il Permesso di Costruire. In questi casi, inoltre, insieme al Permesso di Costruire (che in alcuni Comuni è alternativo alla SCIA), può essere necessario richiedere anche la “Concessione Edilizia“.

 

Si tratta di un’autorizzazione rilasciata dal Comune che consente di eseguire lavori di edilizia che comportano la trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio solo dopo aver verificato però che gli stessi siano conformi e rispettino gli strumenti di pianificazione urbanistica.

 

La CILA (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata) sarà invece necessaria per tutti i lavori di ristrutturazione che non possono essere considerati di edilizia libera e che, allo stesso tempo, pur essendo di manutenzione straordinaria, non rientrano tra quelli per i quali è necessario richiedere la SCIA o il Permesso di Costruire.

 

Un discorso a parte, in fine, bisogna fare per il permesso di occupazione del suolo pubblico. A prescindere infatti dalla natura dei lavori, l’impresa edilizia dovrà richiedere all’amministrazione comunale tale autorizzazione tutte le volte in cui i lavori comportano l’installazione di ponti o strutture  che, appunto, occupano il suolo pubblico (ad esempio per il trasporto o il deposito di detriti).

 

Permessi per ristrutturazione interna: quando richiederli

 

Con la presentazione della documentazione sopra elencata dovrete comunicare anche la data in cui i lavori di ristrutturazione avranno inizio. La SCIA e la CILA, per esempio, possono essere presentate contemporaneamente all’inizio dei lavori.

 

Si tratta infatti di comunicazioni che servono ad avvisare l’amministrazione comunale la quale, nei 60 giorni successivi, dovrà accertare la presenza o meno di eventuali violazioni poste in essere durante l’operazione. Proprio per evitare tuttavia complicanze inutili è consigliabile procedere con il dovuto anticipo.

 

Qualora dovessero presentarsi degli impedimenti, infatti, potrete sempre provvedere in tempo e, di conseguenza, sistemare tutto senza dover essere costretti a interrompere i lavori in corso d’opera.

 

Permessi per ristrutturazioni d’interni: a chi rivolgersi

 

Per maggiori informazioni sui permessi relativi alla ristrutturazione d’interni potrete sempre rivolgervi al vostro Comune di residenza. L’amministrazione comunale infatti sarà in grado di fornirvi tutte le indicazioni necessarie, illustrandovi anche i relativi costi burocratici di ogni pratica e la documentazione necessaria da presentare per essere in regola.

 

Molto importante però, a prescindere la tipo di progetto, è farsi assistere da un tecnico esperto e abilitato, capace di seguire le pratiche burocratiche e di guidarvi verso la giusta direzione, riducendo al minimo i rischi di infrazione. Solo in questo modo, infatti, potrete essere sicuri di agire legittimamente, stroncando sul nascere ogni tipo di complicazione o impedimento.

 

La burocrazia italiana è senza dubbio complessa e spesso è complicato districarsi tra le normative, che variano continuamente. Per non commettere errori è conveniente affidarsi ad uno studio tecnico specializzato. Un professionista saprà esattamente quali documenti richiedere, quando e come presentarli e in quali tempi compiere ogni fase della procedura.

 

Non sarà difficile trovare tecnici di esperienza nel settore, è fondamentale contattarne più di uno per non incorrere in fregature e confrontare più offerte.

 

demolizione pareti interne

 

Quanto costano i permessi per una ristrutturazione d’interni

 

Costi complessivi e prezzi delle singole pratiche burocratiche relative al rilascio dei permessi per una ristrutturazione d’interni sono, in media, i seguenti:

 

  • Costo SCIA: dai 700,00 € ai 1.000,00 €.
  • Costo CILA: dai 500,00 € agli 800,00 €.
  • Costo Permesso di Costruire: dai 1.000,00 € ai 1.500,00 €.
  • Tassa occupazione suolo pubblico per i lavori edilizi: dai 17,00 € ai 65,00 € al mq al giorno per le occupazioni permanenti, e dai 0,008 cent ai 6,20 centesimi al mq al giorno per le occupazioni temporanee.

 

 

Ristrutturare casa internamente: come risparmiare?

 

Ad influenzare molto i prezzi sopra elencati sarà sicuramente la parcella del tecnico a cui avrete deciso di affidare il disbrigo delle pratiche. In base al tariffario orario concordato con quest’ultimo, infatti, la spesa finale potrebbe lievitare ulteriormente e, di conseguenza, gravare ancora di più sulle vostre tasche.

 

Per questo motivo è sempre utile e consigliato richiedere e confrontare più preventivi possibile. In questo modo, infatti, avrete la consapevolezza di aver scelto il professionista che, in termini di qualità prezzo, sarà stato in grado di assicurarvi il servizio migliore.

 

Non dimenticatevi infine le agevolazioni fiscali introdotte dalla Legge di Stabilità per le ristrutturazioni edilizie. Se i lavori posti in essere all’interno del vostro appartamento rientrano tra quelli per cui è previsto lo sconto sulle imposte, di fatto, avrete modo di far rientrare una buona parte della spesa sostenuta.

 

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2 Commenti
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Daniele
2 anni fa

Articolo davvero ben fatto, complimenti!
Personalmente su Roma ho avuto un problema simile, consiglio vivamente questo sito che spiega nel dettaglio tutto per la ristrutturazione (almeno su Roma).

Geom. Dario Varrà
2 anni fa

Per le agevolazioni fiscali attenzione alla conformità urbanistica (da non confondere con quella catastale)!
Il testo unico dell’edilizia fa decadere i benefici fiscali su immobili con le problematiche di cui sopra (vedi art. 49 DPR 380/01).
Tuttavia complimenti per l’articolo.. Chiaro per tutti.

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